Israele dice no alla proposta dell'ONU per una tregua di 72 ore

29 luglio 2006

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Israele ha detto no alla proposta dell'ONU per un cessate il fuoco di 72 ore, al fine di permettere ad una forza internazionale di portare via dal fronte anziani, bambini e feriti. La risposta è motivata, secondo Israele, dal fatto che è già stato aperto un corridoio per permettere questo tipo di operazioni. Il portavoce Avi Pazner ha detto che le difficoltà nelle operazioni umanitarie sono dovute agli Hezbollah, che vogliono far ricadere la colpa su Israele.

Intanto il ministro degli Esteri israeliano si è detto favorevole all'apertura di nuovi corridoi umanitari, perché la guerra portata avanti da Israele non è contro il Libano, man contro gli Hezbollah.

Dure le reazioni al no di Israele all'ONU. Il ministro dell'ambiente libanese, Yakub Sarraf, si è detto indignato per il rifiuto di Israele per la tregua che permetta di aiutare i libanesi ad affrontare la crisi, mentre il ministro degli esteri francesi, Philippe Douste-Blazy, ha espresso rincrescimento per il rifiuto di Israele.

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