Intervista a Virgilio Ilari
Wikinotizie per i 20 anni di Wikipedia è lieta di presentarvi un'intervista a Virgilio Ilari. Lo storico ha accolto il nostro invito a rispondere ad alcune domande, elaborate da Ferdi2005 e Bramfab, sulla sua esperienza con Wikipedia, e il suo giudizio su di essa.
Intervista per i 20 anni di Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Mi sono imbattuto nel 2008 ed ero entusiasta del progetto, ma poi ho dovuto smettere per il tempo che mi costava adeguarmi alle norme grafiche e per i crescenti impegni anche coi social di condivisione scientifica (inizialmente Scribd, poi Internet Archive, Academia, ResearchGate ecc.). Io stesso ho caricato alcune voci di storia militare dell'Italia napoleonica e ho collaborato con l'amico C., responsabile del "Progetto Guerra" di wikipedia. In seguito mi è parso che wiki italiana non abbia avuto il decollo qualitativo della versione inglese. Forse perché nell'Europa latina gli accademici sono in genere prevenuti nei confronti dei ricercatori indipendenti, giudicati "amatori" o "dilettanti". Ma forse anche fra i wikipediani più attivi potrebbe a volte esservi una qualche prevenzione su correzioni e lezioni occasionalmente impartite da qualche accademico.
Io comunque utilizzo largamente wikipedia nella versione inglese e, se ne ho bisogno per biografie, letteratura e istituzioni tedesche, russe, polacche ecc. le wiki in queste lingue; mentre quelle italiana, francese e spagnola mi paiono in genere meno complete e non di rado tirate via. Non giova poi trovare perfino qualche voce sgrammaticata, sconclusionata ovvero copiata di sana pianta dalle corrispondenti straniere e tradotta col traduttore automatico.
Inizialmente ho tentato un paio di volte, ma sono stato presto dissuaso.
Complessivamente la versione italiana non viene considerata bene. Ma c'è prevenzione, del tutto ingiustificata, pure per quella inglese. Mi sorprende che i giovani studiosi che conosco non la usino come base di ricerca online, considerandola quasi infamante. Io invece la uso per la bibliografia di base sugli argomenti che non i sono familiari e debbo dire che proprio attraverso le concatenazioni intelligenti ho scoperto intere praterie di ricerca, che poi ovviamente proseguo sui google books, google images, archive.org e tutti gli altri innumerevoli siti, molti dei quali scopro proprio grazie alle versioni straniere di wikipedia. Naturalmente avviene di rado, ma a volte ho anche citato in bibliografia voci fatte talmente bene da essere vere e proprie monografie. Oltre tutto sono una miniera di immagini in grandissima parte di pubblico dominio.
Sono un sostenitore della ricerca come lavoro collettivo e non gerarchico. Ma questo non significa che "uno valga uno". Occorre fare in modo di attirare e non scoraggiare i contributi qualificati e competenti. D'altra parte occorrerebbe che anche i competenti dell'Europa latina si convertissero allo stile più aperto nella forma (e più rigoroso nella sostanza) che caratterizza mediamente la ricerca nei paesi anglofoni e da cui dipende l'importanza assunta da en.wikipedia.
Certo che l'ho letta. Ovviamente non è stata più aggiornata da dieci anni, che poi sono stati quelli in cui credo di aver fatto le poche cose che forse giustificano il carattere "enciclopedico" (😊) della mia biografia.
Sono convinto dell'ideale della trasmissione gratuita della conoscenza, ma questa include la riconoscibilità degli autori e degli editori, e l'accesso gratuito non è comunque a costo zero. La stessa Wikipedia, ad esempio, pur essendo prodotta da volontari, ha comunque dei costi tecnici finanziati con le donazioni degli utenti, quindi non è del tutto gratuita. Bisogna trovare un equilibrio, calibrando meglio, ad esempio, la tutela giuridica della proprietà intellettuale, a seconda dei vari tipi di opere dell'ingegno. Alcune si tutelano meglio facilitandone la conoscibilità pratica, piuttosto che blindandole per 70 anni dalla morte dell'autore. La materia è sicuramente estremamente complessa, ma si potrebbe giungere a norme più chiare, semplici, e ispirate al fair use che possano meglio contemperare i diritti di autori ed editori con l'interesse pubblico alla condivisione scientifica e alla libertà di ricerca.
Wikinotizie non la conoscevo, mentre Wikisource la utilizzo. Ad es. mi è servita un paio di giorni fa per trovare in un secondo le citazioni di Leonardo Gatto Roissard nei Quaderni e in altre opere di Gramsci.