Iniziata la tregua fra Israele e Libano

lunedì  14 agosto 2006

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Fra Israele e Libano è in atto la tregua ordinata dall'ONU, e dopo 33 giorni di scontri, il Libano meridionale ritorna lentamente alla normalità. Da questa mattina alle 7 (ora italiana) i missili di Hezbollah e i raid degli aerei israeliani sono terminati, anche se Israele continua a bloccare i confini del Libano per evitare che giungano rifornimenti al Partito di Dio.

Il segretario generale dell'ONU, Kofi Annan, ha espresso sollievo per l'inizio della tregua, che permetterà ora l'attuazione della risoluzione 1701, approvata domenica dal consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Intanto, nel Libano meridionale, dopo giorni di assordanti esplosioni, dalle 8 (ora locale) è ripiombato il silenzio, anche se fino a pochi minuti prima infuriavano i combattimenti fra Hezbollah e Israele.

Anche i primi profughi stanno ritornando nelle proprie terre, dopo che l'avanzata israeliana li aveva spinti ad abbandonare città e villaggi che sarebbero stati bombardati dai bombardieri con la Stella di Davide. Secondo le Nazioni Unite, dal nord del Libano e dalla Siria si starebbero spostando circa un milione di persone.

Anche se non sono mancati scontri dell'ultimo minuto, la tregua sembra reggere: tuttavia Israele ha ammonito, per bocca del ministro della Difesa Emil Peretz, che in caso di violazione della tregua da parte di Hezbollah, l'esercito israeliano riprenderà le operazioni militari.

Il quotidiano Maariv, di Israele, approfittando della tregua, ha provato a stilare un bilancio provvisorio dei caduti israeliani: i militari morti sono stati 117, mentre i civili sono stati 41.

Gli scontri fra Israele e Hezbollah era cominciati a seguito del rapimento di due soldati israeliani.

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