In Valle di Susa i manifestanti impediscono i sondaggi per la costruzione della ferrovia TAV
Val di Susa, 31 ottobre 2005
I cittadini della Val di Susa hanno oggi manifestato contro i sondaggi per la costruzione della ferrovia ad alta velocità. Incredibile il dispiegamento delle forze dell'ordine schierate per proteggere i geologi: verso le 11 erano circa 1200 gli agenti di polizia, i carabinieri e le fiamme gialle. Tutto ciò per permettere l'accesso ai tre siti sulle montagne di Mompantero, sopra Susa (in Piemonte) e iniziare i sondaggi che rappresentano di fatto l'inizio dell'opera.
A fermarli hanno trovato i cittadini della valle, guidati dagli amministratori, sempre in prima fila per evitare, con fasce tricolori a tracolla, le cariche più violente. Tutta la montagna era presidiata da gruppi più o meno nutriti, in grado di spostarsi secondo le comunicazioni degli avvistamenti di poliziotti, comunicati via cellulare. Già nella notte molti manifestanti si sono attestati sulla montagna, bloccando in più punti la stradina, erigendo barricate e facendo crollare massi ed alberi per fermare i blindati. Il punto chiave della giornata è stato un ponticello all'inizio della strada dove per tutto il giorno, manifestanti e poliziotti si sono spinti, sindaci in prima fila. Il rischio di cadere dal ponte largo 5 metri, alto una decina, e soprattutto senza parapetti, e l'interposizione dei sindaci, coraggiosamente schiacciati tra le due masse che si fronteggiavano, hanno impedito l'utilizzo massiccio di fumogeni e manganelli.
In seguito il confronto si è spostato sui siti di sondaggio, raggiunti dai molti manifestanti aggirando i blocchi della polizia e sfruttando abilmente le antiche mulattiere teatro 60 anni fa delle battaglie partigiane. 500 persone sono riuscite a rimandare indietro, solo a 20 metri dalla meta, i carabinieri della valle, che dopo alcuni inutili tentativi di carica hanno sciolto la tensione togliendo in parte i caschi ed accettando dai manifestanti caramelle e dolcini.
Altri poliziotti sono stati bloccati su una strada di accesso al sito da una grande barricata di tronchi e rovi, presidiata da un manipolo di sindaci con fascia tricolore. Nel frattempo tutto il territorio comunale di Mompantero è stato bloccato per impedire l'accesso di altri valsusini a dare manforte. Tutte le fabbriche della valle sono state bloccate in segno di solidarietà e la linea ferroviaria è stata interrotta da altri manifestanti per diverse ore, mentre i comuni di Carrara e Ferrara sono stati occupati in segno di solidarietà con i valsusini.
Verso le 17 i poliziotti sui due lati si sono ritirati, seguiti dopo un'ora circa dai manifestanti. Il bilancio della giornata è di alcuni feriti e 4 arrestati.
Per oggi i manifestanti hanno vinto una battaglia di una lotta che va avanti da una decina di anni, per difendere il territorio da un'opera considerata inutile dai cittadini, oltre che pericolosa e dannosa per l'immagine e l'economia dei paesi della valle. Tuttavia, si ha notizia che nella notte alcuni esperti siano riusciti a prendere possesso dei siti e iniziare i sondaggi.
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