Il Senegal alle elezioni presidenziali
sabato 24 febbraio 2007 Cinque milioni di senegalesi sono chiamati domenica 25 febbraio ad eleggere il presidente, che nel Paese gode di ampi poteri. Il concorrente più favorito è il presidente uscente, il liberale Abdoulaye Wade che sette anni fa, mise fine al lungo governo socialista. Il suo governo si chiude dopo cinque anni di luci e ombre tra cui molte accuse anche gravi come quella di aver utilizzato per scopi politici la giustizia, di corruzione e clientelismo. Sul governo pesa anche il sospetto di brogli elettorali. Dal canto suo, Wade può vantare la pacificazione delle regioni meridionali e una buona crescita economica, determinata dalle relazioni intraprese con Cina e Stati Uniti. Il concorrente che più di tutti può mettere i bastoni nelle ruote a Wade è senza dubbio l'ex premier Indrissa Seck, che ha costituito un proprio movimento e punta a raccogliere i delusi di Wade.
La sinistra si presenta invece divisa in tre candidati: Niasse,che guida il movimento "Alternative 2007" una coalizione di dieci partiti di estrema sinistra, Berthily, del Partito dei Lavoratori e Tanor leader del partito socialista, che ha guidato il Paese per oltre trent'anni. Il Senegal è uno dei paesi più giovani del mondo e rispetto al contesto economico africano uno dei migliori, grazie anche al fatto che in più di quarant'anni d'esistenza non ha mai vissuto un golpe, ma la disoccupazione è ancora alta e moltissimi giovani partono ogni anno per l'Europa, alla ricerca di migliori prospettive di voto.
Fonti
- Sara Milanese «Speciale Elezioni in Senegal» – Informatio Guerrilla, 20 febbraio 2007.