Il COVID-19 è stato fruttuoso per Zoom

mercoledì 3 giugno 2020

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Zoom, la società − e l'applicazione − di teleconferenze statunitensi, fondata nel 2011 da Eric Yuan, non è stata colpita dal COVID-19. O meglio, lo è stata ma in modo positivo. L'applicazione fornisce servizi di videoconferenza, riunioni online, chat e collaborazione mobile, che grazie alla pandemia di COVID-19 sono stati usati molto spesso dai cittadini, vista l'impossibilità di vedersi di persona. Di conseguenza, le iscrizioni ad applicazioni di videoconferenze (ad esempio la stessa Zoom, Google Meet, Cisco Webex...) sono aumentate esponenzialmente.

Nel periodo febbraio-aprile, i ricavi di Zoom sono incrementati del 169% rispetto allo stesso periodo nel 2019; pari a 328,2 milioni di dollari contro i 200 mila dell'anno scorso. Il valore di una singola azione è aumentato del 3%, raggiungendo il valore di 213,60 dollari: cinque volte il valore iniziale della quotazione in borsa.

 
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