I genitori di Tommaso «No all’aiuto di don Mazzi»

19 marzo 2006

Il caso del piccolo Tommaso Onofri

Paolo e Paola Onofri, i genitori del piccolo Tommaso, rapito dalla sua casa di Casalbaroncolo, in provincia di Parma, il 2 marzo scorso, rispondono no all’offerta di mediazione di don Antonio Mazzi, che ieri aveva annunciato la sua disponibilità a fare da intermediario con i sequestratori del bimbo di appena 17 mesi.

«Non abbiamo bisogno di pubblicità», ha detto la zia del bimbo, Patrizia Pellinghelli, replicando alle dichiarazioni del religioso che solo due giorni fa aveva accolto a casa. Una posizione rafforzata dal legale della famiglia, l’avvocato Claudia Pezzoni, che ha aggiunto: «Senza gli inquirenti non ci muoviamo. Ogni eventuale trattativa passa per loro e non può essere mediatica». La madre di Tommy, poi, facendo riferimento a chi aveva parlato di una sua mancanza di fiducia nei confronti del marito, ha replicato: «Mai detta una cosa del genere».

Intanto, sul fronte delle indagini, dopo il vertice di venerdì alla procura della Repubblica di Bologna, che ha visto a confronto i magistrati che conducono l’inchiesta e gli investigatori dello Sco della Direzione Anticrimine Centrale della polizia, gli inquirenti si continuano a dire convinti che il bimbo sia ancora vivo e ieri mattina hanno eseguito una serie di perquisizioni in provincia di Parma alla ricerca di riscontri ai tanti elementi raccolti nei nove fascicoli già approntati sulla sparizione di Tommaso.

Continua infine a tenere banco la scelta di utilizzare mezzi e uomini per seguire la pista indicata da una sedicente medium che aveva detto di aver sentito la presenza del bimbo scomparso da ormai 18 giorni nel fiume Magra. Secondo il criminologo Saverio Fortunato che ha raccolto l’impressione di molti degli addetti ai lavori la scelta “soprannaturale” degli investigatori «È un segno di debolezza», visto che non ha nulla di scientifico. Da parte degli inquirenti l’unico commento è arrivato dal pubblico ministero di Parma Pietro Errede: «Stiamo setacciando tutto, stiamo valutando tutto».

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