Egitto, il governo blocca cellulari e internet
sabato 29 gennaio 2011
Proseguono in Egitto le manifestazioni di protesta contro il presidente Hosni Mubarak. Di fronte al dissenso della popolazione e agli scontri nelle piazze, l'esecutivo ha risposto rendendo inaccessibili le chiamate via cellulare e impedendo la connessione ad internet.
Da venerdì 28 gennaio i quattro maggiori provider del paese, Link Egypt, Vodafone/Raya, Telecom Egypt e Etisalat Misr, hanno interrotto le loro funzioni in base agli ordini del governo, bloccando prima l'accesso a Twitter, Facebook e Google, e poi a tutti i siti web. La stessa sorte è infine toccata alle comunicazioni telefoniche e al servizio sms.
Nei mesi scorsi la rete ha assistito al blocco di WikiLeaks e al controllo governativo cinese di molti domini, ma questa è la prima volta che una nazione arriva a bloccare interamente il web, lo stesso luogo virtuale su cui viaggiavano le proteste della popolazione.
Fonti
modifica- «Censura in Egitto. Stop a web e cellulari in tutto il Paese» – Rai News 24, 28 gennaio 2011.
- «L'Egitto scompare dalla mappa del web: primo blackout di internet in un paese» – Il Messaggero, 28 gennaio 2011.
- «Internet, in Egitto è stato spento così» – Corriere della Sera, 29 gennaio 2011.
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