Discussione:Tablet a scuola: Lombardia e Liguria, due ricette differenti/Commenti

Ultimo commento: 12 anni fa, lasciato da Phyrexian in merito all'argomento Nessuna sorpresa

← Ritorna all'articolo

Commenti
Commenti

Questo è lo spazio per i commenti alla notizia. Se vuoi far presente un problema all'articolo in sé, come, ad esempio, un errore, devi usare la pagina di discussione relativa. I commenti presenti in questa pagina non devono essere conformi al punto di vista neutrale, ma, in ogni caso, devi rimanere in argomento ed evitare insulti, parolacce e altre parole che possono riscaldare gli animi. Sii comprensivo e gentile. Una discussione civile e un dibattito educato rende le pagine di commento un luogo amichevole. Pensa, prima di inserire il tuo commento.
Ricorda di firmare i commenti usando 4 tildi (~~~~), che verranno automaticamente sostituite col tuo nome utente e la data corrente.

Clicca qui per aggiungere un nuovo commento · Aggiungi il tuo commento a uno già esistente

Nessuna sorpresa

modifica

Non mi stupisce affatto questa differenza. La Liguria mi è sempre sembrata attenta al cittadino per quanto riguarda l'istruzione. Oltre ai vantaggi del supporto digitale, che abbatte lo spreco di carta dà sollievo alle schiene in formazione dei giovani studenti, sottoposte quotidianamente a uno sforzo eccessivo per colpa di una quantità ridicolmente elevata di libri e materiale da portarsi dietro, pensa anche alle spese altrettanto ridicole che le famiglie sono costrette a sostenere per ciascun figlio, sempre per i prezzi dei libri, che spesso hanno un'edizione diversa ogni anno e vanno quindi sostituiti, senza possibilità di riciclo dell'usato. Una famiglia con più di un figlio a settembre trova il proprio bilancio familiare messo a dura prova, ma utilizzando il materiale liberamente scaricabile da internet il risparmio che ne deriva può essere davvero notevole, nell'ordine delle centinaia di euro, rendendo l'istruzione davvero un po' più libera e alla portata di tutti, (perché le famiglie che rinunciano a comprare i libri ai figli per motivi economici sono tante).
Nessuna sorpresa invece che la giunta Formigoni si faccia pubblicità con un campione ristretto di studenti che beneficeranno della "nuova" tecnologia, mentre da una parte strizza l'occhio alle case editrici, non ammettendo la possibilità di scaricare contenuti liberi e gratuiti; e dall'altra fa un favore ancora una volta agli istituti privati, (leggasi Scuole cattoliche), beneficiari così come se non più delle scuole pubbliche di aiuti dallo stato. Aiuti ad enti più preoccupate a guadagnare od a indottrinare i giovani piuttosto che ad istruirli. Nulla di nuovo davvero. --Phyrexian ɸ 16:26, 25 apr 2012 (CEST)Rispondi

Ritorna alla pagina "Tablet a scuola: Lombardia e Liguria, due ricette differenti/Commenti".