Discussione:Professore sospeso per sondaggio sull'ora alternativa alla religione/Commenti

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Basito... spero solo che il prof abbia fatto ricorso; due mesi senza insegnamento (e con 600 € al mese) sono una sanzione davvero pesante; ammettendo che sia una colpa il questionario in questione (non lo è).
Ricordo che quando frequentavo il liceo mi indignavo per il fatto che l'insegnamento della religione (che interpretavo come "Storia delle religioni" e affini) fosse affidata ad un docente così dichiaratamente cattolico (un attivista, in pratica). Poi mi resi conto che nel registro quell'ora risultava come IRC: Insegnamento religione cattolica, e ci rimasi malissimo --piero tasso 17:12, 2 giu 2009 (CEST)

Esprimo piena solidarietà al professore.

bvcz

nessuno può interferire con la laicità delle istituzioni , l' ora alternativa ci dovrebbe essere , ma qui in italia non c'e vera possibilità di scelta siamo schiacciati dalla religione cattolica e ora di finirla .—15:09, 3 giu 2009 (CEST)זאָ״שצםמך

Che vergogna.

Per altro quei parassiti degli insegnanti di religione sono pagati più degli insegnanti "normali" (con soldi nostri ovviamente). --87.15.76.137 20:49, 3 giu 2009 (CEST)

Io francamente non ho capito che colpa sarebbe presentare un questionario a 70 persone... Se il problema fosse che "ha insultato il collega" (immagino esplicitamente, perché non penso che nel questionario ci sia stato scritto «ritenete il prof X un cretino?») se la dovrebbero vedere fuori dalla scuola. Comunque bene a sapersi che i questionari possono far sospendere lo stipendio per 2 mesi ad una persona, me lo ricorderò quando ti telefono mentre mangi per indagini di mercato (che non sono scritte, ma è pur sempre un questionario)... Anche il collega di religione si è comportato bene fare il doppiogiochista, un vero attacco alla laicità (inesistente) delle istituzioni. Per il resto mi accoderei alla solidarietà espresso sopra.--Wim b ^contattami 20:57, 3 giu 2009 (CEST)

In Italia è pericoloso avere idee, soprattutto se in disaccordo con la Chiesa di Benedetto XVI. Ed è ancora più grave se queste proprie idee vengono comunicate. Ma diviene imperdonabile se si stimola la riflessione negli altri, se si invita a porsi una domanda e trovare una qualsiasi risposta. L'atto di pensare sta diventando reato. Bisogna chiudersi in casa e leggere "1984". Di nascosto.

Be' Complimenti per l'atteggiamento dei religiosi che hanno influenzato le decisioni di questa Ispettrice che non so quanto legalmente abbia agito. Da uomo di Destra battezzato e cresimato credo che se adesso il desiderio di fare un'ora a settimana di religione è dell'11% tra poco diventerà lo 0% continuando cosi'. A quel punto cosa dovremo aspettarci: i roghi? Ratzinger guarda che se continui cosi' l'Angelus la domenica te lo dici da solo!

Dov'è la laicità della scuola italiana? Niente in contrario all'ora di religione, se fosse una lezione sulla "storia e dottrina delle religioni". Purtroppo in Italia invece si riduce per lo più a un' ora di pistolotto di dottrina e di proselitismo cattolico, cosa che in uno stato laico come il nostro non dovrebbe avvenire, essendo già abbondantemente dotato di luoghi apositi (chiese, seminari,oratori ed associazioni cattoliche). Sono battezzato, comunicato, cresimato, mi sono sposato in chiesa, ma non sopposto proprio la continua ingerenza della chiesa cattolica nela politica laica dello stato italiano, anche se l'ora di religione è da molti anni parte dell' ordinamento scolastico (guarda caso con il concordato fascista). Tutta la mia solidarietà al coraggioso professore. ciao Ale

—01:06, 6 giu 2009 (CEST)

il punto è proprio questo: l'ora di religione è ufficialmente ora di religione cattolica, svolta da personale selezionato dalla Chiesa (detta grezza); ha senso nel 2009 in un paese che si definisce occidentale, europeo e democratico? multiculturali no, invece... --piero tasso 08:17, 6 giu 2009 (CEST)

—12:36, 9 giu 2009 (CEST)

Professore sospeso per sondaggio sull'ora alternativa alla religione

È molto difficile prendere posizione su questo specifico fatto, perchè tutta la problematica dei rapporti fra scuola pubblica e chiesa cattolica è stato impostato male, poggia su una base di anticostituzionalità evidente e risente del pesante condizionamento che la gerarchia cattolica esercita "ab immemorabili" sulla vita culturale e politica italiana. Nella fattispecie, ogni discussione sull'offerta dell'insegnamento alternativo a quello della religione cattolica - prevista esplicitamente dalle leggi vigenti - dovrebbe essere ampiamente favorita dalla scuola e non ostacolata e sottoposta a provvedimenti disciplinari. Perché la gerarchia cattolica non accetta serenamente e onestamente il confronto su questo argomento? E perché le autorità scolastiche, a tutti i livelli, non difendono questa libertà di discussione, prestandosi invece di esercitare una impropria funzione di "braccio secolare" al servizio della chiesa cattolica e in spregio alle leggi italiane? (Giovanni Bogo - 10062 Luserna san Giovanni - TO)