Dichiarate incostituzionali le leggi USA sulle intercettazioni

venerdì 18 agosto 2006

Un giudice USA ha stabilito che le norme antiterrorismo varate dall'amministrazione di George W. Bush sono incostituzionali. Il giudice si è soffermato in particolare sulle intercettazioni senza autorizzazione sui connazionali all'estero: questo aspetto della legge violerebbe la libertà di espressione. Il giudice Anna Diggs Taylor, di Detroit, ha anche stabilito che il programma della National Security Agency venga immediatamente interrotto.

La NSA ha intercettato, autorizzato dalla sola Casa Bianca, centinaia di migliaia di comunicazioni dal'estero verso la madrepatria, senza che vi fosse alcun motivo o sospetto di terrorismo. Per il giudice, questo potere del Presidente, che in questo modo controllerebbe migliaia di liberi cittadini, esula da qualunque prescrizione della Costituzione, ed è perciò illegale.

Il processo era partito da una denuncia di una associazione per i diritti civili, che contestava il programma della NSA. L'amministrazione Bush, dal canto suo, ha preferito non rilasciare dichiarazioni, né spiegare per quale motivo queste intercettazioni siano così importanti. La giustificazione degli avvocati della Casa Bianca è stata: «Non possiamo mettere a repentaglio la sicurezza del Paese».

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