Crisi economica: dati negativi Usa affossano le borse

venerdì 5 dicembre 2008

Non è servito a molto il taglio dei tassi deciso ieri dalla Banca Centrale Europea per dare fiato ai mercati: i nuovi dati dell'economia degli Stati Uniti d'America hanno trascinato tutti i principali listini a subire pesanti perdite.

Il nuovo venerdì nero è stato provocato dai dati sulla disoccupazione in Usa, salita al 6,7%. Più di mezzo milione di persone sono state licenziate in un solo mese. Neppure il prezzo del petrolio in caduta libera poco sotto i 40 dollari al barile ha aiutato le borse europee, le quali hanno registrato gravi perdite: il Dow Jones EURO STOXX 50 ha perso il 3,83%, Parigi il 5,5%, Francoforte il 4% e Londra il 2,7%.

A Milano il Mibtel ha registrato un calo del 4,74%, mentre S&P/Mib ha lasciato sul terreno il 4,99%. Gli indici sono tornati ai livelli del 1997 e la giornata di oggi ha praticamente vanificato il recupero del +7% della scorsa settimana.

Tra i principali titoli in rosso del settore bancario Banco Popolare (-10,04%), Unicredit (-7,21%), Intesa sanpaolo (-3,91%) e Ubi (-1,15%).

Per i titoli energetici invece, Eni crolla del -9,04%, Saipem dell'8,24%, Tenaris (-9,39%) e Edison (-7,28%). Male anche Telecom Italia (-4,64%) e Fiat (-7,23%).

Tra i pochi positivi Mondadori (+6,44%), A2a (+2,41%) e Parmalat (+0,62%).


Le informazioni su Wikinotizie modifica

Articoli correlati modifica

Fonti modifica