Confermato il sequestro di 49 milioni alla Lega

sabato 10 novembre 2018

Segretario della Lega Matteo Salvini - 24 Febbraio 2018

La Cassazione ha confermato il sequestro di 49 milioni di euro della Lega nell'ambito dell'inchiesta per truffa sui rimborsi elettorali, che saranno restituiti allo Stato con un piano di pagamenti rateizzato, con rate bimestrali da 100mila euro per un totale di minimo 600mila euro l'anno. Così un paio d'ore dopo la dichiarazione del procuratore generale Dall'Olio, il quale aveva sottolineato nella sua requisitoria la "correttezza" della decisione del Tribunale del Riesame di Genova, arriva la decisione della Corte di Cassazione. Viene dunque rigettato il ricorso di Matteo Salvini, presentato in Cassazione in qualità di segretario della Lega, contro l'ordinanza che aveva disposto il sequestro preventivo di beni fino a 49 milioni.

Che cosa ha condotto al sequestro? modifica

L'inchiesta parte nel 2012, e riguarda 49 milioni di euro ottenuti illecitamente tra il 2008 e il 2010 quando la Lega si chiamava ancora Lega Nord, tramite una truffa sui rimborsi elettorali messa in atto presentando rendiconti irregolari al Parlamento allo scopo di ottenere indebitamente più fondi pubblici. Per l'inchiesta sono stati condannati in primo grado nel luglio 2017, l'ex Leader del Carroccio Umberto Bossi (2 anni e sei mesi), il tesoriere Francesco Belsito (4 anni e 10 mesi) e altre 5 persone (di cui tre dipendenti del partito e due imprenditori). La gestione dei fondi del partito era stata poco trasparente già dal 2004, e su Belsito gli inquirenti scrivono: «ha alimentato la cassa con denaro non contabilizzato ed ha effettuato pagamenti e impieghi, anch’essi non contabilizzati o contabilizzati in modo inveritiero». Questi soldi inoltre, dopo aver transitato sui conti della Lega, venivano fatti sparire e riciclati grazie ad un meccanismo societario ideato da Stefano Bonet, imprenditore condannato a 5 anni per l'inchiesta.

Il 4 settembre 2017 la procura di Genova ottenne con un decreto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca dell'intera somma. Nei conti della Lega però, vennero trovati solamente 2 milioni di euro e così, nell'aprile 2018 venne esteso il blocco dei fondi anche alle somme che in futuro sarebbero entrate nei conti correnti della Lega. Nella sentenza di Cassazione dell'aprile scorso, si legge infatti: «la fungibilità del denaro e la sua stessa funzione di mezzo di pagamento non impongono che il sequestro debba necessariamente colpire le medesime specie monetarie illegalmente percepite» ma «la somma corrispondente al loro valore nominale, ovunque venga rinvenuta, una volta accertato, come nel caso in esame, il rapporto pertinenziale quale relazione diretta, attuale e strumentale, fra il danaro oggetto del provvedimento di sequestro ed il reato del quale costituisce il profitto illecito»

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