Cittadino canadese detenuto in Cina potrebbe essere condannato a morte

6 agosto 2006 La Cina sta progettando di condannare a morte un cittadino canadese la prossima settimana. Lo rivela la moglie dell'uomo, che sta cercando di invocare l'interesse del governo canadese per liberare l'uomo.

Huseyin Celil, un musulmano di Uighur emigrato in Canada come rifugiato, era stato dissidente in Cina negli anni '90, e faceva parte di un movimento che chiedeva una maggiore libertà religiosa. L'uomo era stato arrestato con l'accusa di avere tentato di fondare un partito politico e aveva lasciato il Paese dopo la scarcerazione. Processato nuovamente in contumacia, fu condannato a morte per l'omicidio di un ufficiale cinese, un delitto che l'uomo e la sua famiglia hanno sempre negato. Celil si stabilì in Canada come rifugiato e ottenne anche la cittadinanza. All'inizio di quest'anno si era recato in Kirghizistan per far visita alla famiglia, ma fu arrestato dalle autorità kirghize ed estradato in Cina.

La moglie di Celil, Kamila Talendibaeva di Burlington, Ontario, ha detto che suo marito è incarcerato nell'ovest della Cina e potrebbe essere ucciso entro il 10 agosto.

"Non posso avere alcuna informazione, nessuna notizia e posso soltanto piangere pensando a lui" ha detto la Talendibaeva alla televisione Canadian Broadcasting Corporation.

Wikinews
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Questo articolo, o parte di esso, deriva da una traduzione di Canadian held in China faces execution, pubblicato su Wikinews in inglese.

Un ufficiale canadese ha detto che Ottawa è in contatto con la Cina e ha ricevuto assicurazioni del fatto che Celil non sarà condannato a morte.

"Nelle ultime 48 ore, alti ufficiali del governo cinese hanno dato assicurazioni alla nostra ambasciata a Pechino che la condanna a morte del signor Celil non sarebbe diventata esecutiva" ha detto il parlamentare conservatore Jason Kenney alla CBC News.