Cina: il PCC annuncia la "riforma delle campagne"

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lunedì 13 ottobre 2008

La "nuova riforma agraria" si preannuncia come una svolta epocale per la Cina. Il plenum del Comitato centrale del Partito Comunista Cinese ha preannunciato la reintroduzione della proprietà privata nei territori di campagna, dove tutt'oggi essi sono considerati interamente di proprietà statale e dati in concessione ai contadini.

La decisione presa ieri permette a tutti gli agricoltori di cedere l'uso dei terreni, ottenendo «un profitto. Profitto che i contadini potrebbero utilizzare per trasferirsi nelle città», sostiene lo studioso di questioni rurali dell'Accademia di Scienze sociali, Dang Guoying.

Senza i contadini i campi verranno quindi acquistati da grandi aziende, che superando il modello dei piccoli appezzamenti, oggi esistente, potranno lavorare su vasti terreni con tecniche di economia di scala.

Il grande cambiamento però sembra non venire esaltato dal governo cinese che ha preferito definire il progetto nongcun gaige, (riforma delle campagne) piuttosto che utilizzare il termine più radicale di tudi gaige (riforma agraria).