Ciampi: "Farò il senatore a vita"

18 aprile 2006

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Il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi

«Per fortuna l'anagrafe è dalla mia parte e in un certo senso scongiura l'eventualità di una riconferma da presidente. E, poi, sono convinto che sette anni quassù siano già tanti. Raddoppiarli significherebbe... sì, forse, una specie di monarchia repubblicana. In ogni caso non mi ritiro affatto: farò il senatore a vita e ci metterò lo stesso impegno che ho sempre cercato di assicurare in tutti gli incarichi che mi sono stati affidati. In quella veste continuerò a seguire gli sviluppi politici e istituzionali del Paese... e darò il mio contributo». Queste le parole del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi sul Corriere della sera, intervenendo sulla possibilità di essere rieletto al vertice dello stato.

Parlando delle sue presunte «debolezze» contro l'ascesa di Berlusconi in un regime privo di un'adeguata normativa sul conflitto di interessi, Ciampi ha ricordato che «alla fine degli anni '90, ai tempi del centrosinistra a Palazzo Chigi, ci fu un disegno di legge sul conflitto d'interessi attorno al quale si era formata una larghissima maggioranza». Ma, «a un passo dal varo di una disciplina costruita con un accordo generale, si preferì lasciar giacere al Senato quel pacchetto di norme», e questo ormai alla vigilia del voto del 2001.

Una nota del Quirinale rilasciata nel tardo pomeriggio sottolinea che «il testo comparso oggi sul Corriere della Sera è una libera ricostruzione di un incontro privato tenutosi il 3 aprile [dunque precedentemente alle elezioni politiche del 9 e 10 aprile n. d. r.] scorso al Quirinale con l'autore e l'editore di un saggio sulla Presidenza della Repubblica».

Fonti