Cernobyl: riserva animale si stabilisce nella fascia protetta

Ucraina, 24 aprile 2006

Dopo vent'anni dalla catastrofe di Cernobyl, nella fascia protetta di 30 chilometri, qualcuno è tornato a vivere: si tratta di animali che non sembrano affatto disturbati dalle radiazioni, che possono anche raggiungere i 3 500 µenghen all'ora.

Gli animali sono di varie specie: aquile, orsi, lepri, lupi, linci, volpi e anche caprioli, cinghiali ed alci.

Aleksandr Kotz e Dmitri Steshen, due coraggiosi avventurieri che si sono avventurati nella fascia protetta, hanno potuto osservare anche due mandrie di cavalli. Kotz e Steshen ne hanno contati una sessantina ed hanno potuto constatare che queste nuove generazioni faunistiche sono molto sane e non sembrano risentire della radioattività, come invece successe con la generazione precedente.

Queste ultime, infatti, risentirono anche di infertilità e problemi alla tiroide.

Posizione geografica di Cernobyl e delle aree interessate dall'esplosione nucleare

Insieme però a questa riserva animale, troviamo anche i bracconieri, venuti da zone circostanti per cacciare gli animali più giovani, perché con meno radioattività nel corpo rispetto a quelli adulti.

Alcuni abitanti raccontano che questi animali sono venuti dalla Bielorussia, quasi consapevoli delle condizioni ambientali di Cernobyl: ci sarà, infatti, pure il plutonio e l'uranio, ma la fascia di 30km intorno al reattore n°4 è priva di pesticidi, di fumi industriali, di traffico ed anche dell'azione di bonifica delle paludi: una zona senza inquinamento.

E mentre questi animali, che sono ormai abituati alle condizioni ambientali, vivono a Cernobyl, gli altri, portati da altre città, soffrono appena entrano nell'area dei 30km.

Questo fatto è stato spiegato dal radio-biologo Serghei Gashkak, che ha registrato molte mutazioni del DNA negli animali che vivono attorno al reattore n°4, cosa che non è successa agli animali importati a Cernobyl, e che non ha portato a cambiamenti fisiologici e riproduttivi.

Fonti