Cavie umane della Parexel in fin di vita
15 marzo 2006
Sei persone sono ricoverate in gravi condizioni al Northwick Park Hospital di Londra, 80-90 minuti dopo aver assunto volontariamente il farmaco anti-infiammatorio TGN 1412, nel corso della sperimentazione condotta dall'azienda di ricerca statunitense Parexel International, per conto della casa farmaceutica tedesca TeGenero AG.
La ricerca è stata autorizzata dalla Medicines and Healthcare products Regulatory Agency (MHRA), l'agenzia di regolamentazione per i prodotti farmaceutici, che afferma di non aver mai riscontrato un caso simile e ne ha subito interrotto i test. Due delle otto cavie umane, di 21 e 28 anni, sono in pericolo di vita con il torace e il collo gonfi, le gambe viola e la dimensione della testa triplicata. Altre quattro versano in gravi condizioni con gli stessi sintomi di gonfiore, ma sono in via di miglioramento, mentre le due alle quali è stato somministrato un placebo non hanno riscontrato nessun problema.
La sperimentazione del farmaco su cavie animali non aveva causato effetti collaterali di questa entità, per questo la MHRA ne aveva autorizzata la sperimentazione per la prima volta sugli umani. Il direttore dell'agenzia, Kenneth Woods, ha dichiarato che la «priorità immediata è che nessun altro paziente sia messo a rischio. Quanto alla causa, ci sono molte possibilità. I nostri ispettori stanno cercando di chiarire sul posto che cosa abbia provocato questo disastro. C'è stato un qualche problema di produzione? C'è stato un errore di dosaggio oppure c'è un effetto collaterale completamente imprevisto, specifico per gli esseri umani?» Queste domande fanno riflettere su quanto la sperimentazione sugli animali non sia assolutamente efficace al fine di evitare simili conseguenze.
Intanto Scotland Yard ha aperto un'indagine per scovare eventuali irregolarità o errori che possano aver causato questo terribile incidente. La TeGenero assicura che nulla aveva indicato una possibile reazione al farmaco di questo genere e che questi sono «eventi completamente inaspettati». Anche la Parexel si difende affermando che vengono impiegati dei «protocolli standardizzati, approvati da comitati etici e regolatori, per sperimentare un farmaco per la prima volta sugli esseri umani».
Le motivazioni che hanno portato le otto persone ad accettare la sperimentazione sono per lo più economiche, dato che avrebbero dovuto ricevere come compenso 2.000 sterline (poco meno di 2.900 Euro), che sarebbero servite a pagarsi gli studi universitari o le bollette di casa. Il mercato della ricerca farmaceutica è uno dei più remunerativi e nel 2005, secondo la Pharmaceutical Research and Manufacturers of America (PhRMA), negli USA ha generato investimenti per 39,4 miliardi di dollari. I compensi per le cavie umane si aggirano dai 200 ai 3.000 Euro a seconda della pericolosità dell'esperimento.
Fonti
- «Facevano da cavie per un farmaco. Sei persone in gravi condizioni» – la Repubblica, 15 marzo 2006.
- «Cavie umane in fin di vita» – La Stampa, 16 marzo 2006.