Caso De Magistris: domani la decisione del CSM

martedì 23 ottobre 2007

Il CSM ha rinviato a domani la decisione sulla necessità di effettuare un'istruttoria e sulle persone da ascoltare, in riferimento alla richiesta di trasferimento del sostituto procuratore di Catanzaro Luigi de Magistris, avanzata dal Guardasigilli Clemente Mastella il 21 settembre. Nella giornata di oggi sono state esaminate le ultime dichiarazioni rilasciate dal magistrato oltre a numerosi procedimenti già analizzati l'anno scorso.

Luigi de Magistris è il Pubblico Ministero della Procura di Catanzaro titolare delle inchieste Poseidone e Why not, indagini che si riferiscono all'intreccio tra economia e politica in Calabria e Basilicata.

L'inchiesta Poseidone si occupa di presunti illeciti nella gestione degli impianti di depurazione in Calabria, con un centinaio di indagati, tra i quali il senatore Giancarlo Pittelli, coordinatore regionale di Forza Italia in Calabria, e l'ex iscritto alla loggia massonica P2 Luigi Bisignani. L'inchiesta fu avviata nel 2005 da de Magistris, al quale però venne tolto l'incarico dal procuratore Mariano Lombardi, a causa di un errore procedurale. Secondo la denuncia fatta da de Magistris al CSM, questa inchiesta si è arenata dopo che gli è stata tolta e affidata al sostituto procuratore Salvatore Curcio. Quest'ultimo ha iniziato ad occuparsi del caso, presentando subito un ricorso alla Cassazione contro l'annullamento della perquisizione fatta nell'abitazione e uffici del generale della Guardia di Finanza Walter Cretella Lombardo, indagato per associazione per delinquere finalizzata alla truffa.

L'inchiesta Why not si occupa invece del presunto uso illecito di finanziamenti statali e dell’Unione europea, tra i quali risultano indagati il Ministro della Giustizia Clemente Mastella e il Presidente del Consiglio Romano Prodi. Il 20 ottobre anche questa inchiesta è stata tolta a de Magistris dal procuratore generale facente funzioni di Catanzaro Dolcino Favi, per presunta incompatibilità.

Nel frattempo, il 17 ottobre, un proiettile corredato da minacce è stato recapitato a de Magistris e al giudice per le indagini preliminari di Milano, Clementina Forleo, dopo che aveva difeso l'operato del procuratore nella puntata del 4 ottobre di Anno Zero.

Le reazioni scatenate dalla richiesta di trasferimento sono arrivate da più parti, con Salvatore Borsellino, fratello del defunto Paolo Borsellino, che afferma: «oggi non serve più neanche il tritolo, oggi basta, alla luce del sole, avocare un'indagine nella quale uno dei pochi giudici coraggiosi rimasti stava per arrivare al livello degli "intoccabili", perché tutto continui a procedere come stabilito», mentre il presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati Giuseppe Gennaro vede a «rischio l'autonomia e l'indipendenza della magistratura», dato che l'avocatura di de Magistris «toglie l'inchiesta a chi la stava conducendo».

Anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è intervenuto oggi dicendo che vigilerà sulle indagini in corso a Catanzaro, anche se il Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, ex magistrato, commenta: «con tutto il rispetto per il capo dello Stato ma da lui arriva una garanzia del giorno dopo». Intanto Mastella minaccia di far cadere il governo chiedendo «un chiarimento politico definitivo sulla linea che il governo, nella sua collegialità, ha sin qui seguito nella politica giudiziaria», in caso contrario «non sarà più possibile mantenere in vita l'attuale coalizione».

Ha destato inoltre stupore il fatto che un «facente funzioni di Procuratore Generale» abbia preso una decisione importante come quella di una avocatura a pochi giorni dalla scadenza del suo mandato (il nuovo Procuratore Generale era stato nominato dal Consiglio Superiore della Magistratura il 18 ottobre), invece di lasciare la decisione al suo successore.

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