Camionista rumeno ucciso per un'assicurazione sulla vita

martedì 10 giugno 2008


Il 7 giugno scorso, vicino Cavajon Veronese, è stata fatta una macabra scoperta: un camionista rumeno, Adrian Joan Kosmin, 28 anni, è stato ritrovato morto nella sua auto bruciata. I suoi resti avevano la cintura di sicurezza allacciata. Appena tre giorni dopo, sempre in relazione a questo caso, due italiani sono stati arrestati. Inizialmente si era pensato al suicidio o ad un incidente, ma la realtà si è dimostrata ben diversa.

L'autopsia ha dimostrato che l'uomo era già morto quando l'auto è bruciata, perché non c'erano tracce di fumo respirato, mentre erano massicciamente presenti droghe. In seguito si è ricostruita una storia che ha portato all'arresto il datore di lavoro di Kosmin, Tancredi Valerio Volpe e la sua convivente, Cristina Nerbo.

I due veronesi, quasi coetanei del Kosmin, gestivano una piccola azienda di autotrasporti. Lui ci lavorava in nero da circa 2 anni, ma c'erano difficoltà economiche. Da 12 mesi i suoi datori di lavoro gli volevano far firmare una polizza assicurativa di un milione di euro intestata alla donna, già titolare anche dell'azienda; fatta la quale gli promettevano di sistemare la sua posizione lavorativa. I due dovevano al loro autista anche dei soldi arretrati, e lo hanno invitato a casa loro con la scusa del pagamento di 600 euro e della regolarizzazione. Era una trappola. Piuttosto che manterere le promesse i due veronesi, stando alle accuse, hanno drogato e ucciso Kosmin, e poi bruciato il suo corpo usando la sua stessa macchina.