Buddhisti emarginati dal governo
mercoledì 15 ottobre 2008
New Delhi, India - “In India 8milioni di Buddhisti non possono beneficiare del supporto governativo socio-educativo per le minoranze... ...Noi non siamo beneficiari della Politica di Sostegno indiana. I buddhisti continuano a rimanere emarginati e devono faticare per rimanere in vita contro ad ogni disparità”, afferma Lama Chosphel Zotpa membro anziano del NCM (Commissione Nazionale per le Minoranze) in una intervista alla IANS (Indo-Asian News Service).
Secondo Zotpa non sono state accolte le varie richieste della comunità sulla costituzione della Lord Buddha Foundation (Fondazione del Buddha) e dell'International Buddhist University (Università Internazionale Buddhista), aspetti importanti per l'istruzione monastica e della comunità buddhista indiana, dato che l'ottavo articolo della costituzione non è stato modificato, integrando la lingua Bhoti nell'elenco delle lingue ufficiali dell'India.
La lingua Bhoti è la lingua madre di molti buddhisti, e viene insegnata come prima lingua nei monasteri e nella prima istruzione. In India sono riconosciute nella costituzione 15 lingue madri, ma non l'antica lingua Bhoti. Tutti gli aspiranti ai lavori statali devono scrivere i loro esami in una delle 15 lingue dell'elenco, ma gli 8milioni di buddhisti si trovano privati della possibilità di accedere alle cariche pubbliche, perché la loro lingua non è stata riconosciuta.
“Questo è la prova di un handicap notevole per tutti i buddhisti poveri, che ricevono solamente una istruzione di base nella lingua Bhoti e non riescono a studiare l'inglesi o l'hindi per la mancanza di adeguate strutture scolastiche”, indica Zotpa.
Queste due organizzazioni, Lord Buddha Foundation e l'International Buddhist University, si propongono proprio di coprire quelle lacune strutturali nell'istruzione. Le due fondazioni offrirebbero una istruzione Buddhista, borse di studio ai studenti che intraprendono gli studi superiori Buddhisti, e ai studenti provenienti da tutto il mondo verrebbero offerti gli insegnamenti del Buddha.
Esistono due fondazioni la Maulana Azad Education Foundation (Fondazione Educativa Maulana Azad) e la Jagjivan Ram Foundation (Fondazione Jagjivan Ram) che si occupano della formazione scolastica, la prima per i Musulmani e la seconda per le varie Caste indiane. Attualmente per la comunità Buddhista non esistono fondazioni o organi addetti a svolgere questo compito.
Si suppone che una università internazionale potrebbe ottenere una grossa quantità di studenti. Calcolando il grosso interesse da parte dei stranieri che affollano i numerosi luoghi di culto Buddhisti, come Bodha Gaya, Rajgir, Sarnath e Kushinagar, e moti di questi stranieri sono discepoli del Buddha.
Pensando anche solamente a tutti i paesi Buddhisti che circondano l'India come la Cina, il Nepal, il Bhutan, il Tibet, la Mongolia, lo Sri Lanka, la Birmania, seguendo con la Thailandia, il Giappone e il (Sud) Corea ed altri ancora, dove sono numerosi i seguaci del Buddha.
Dimostra il governo indiano poco interesse alla questione Buddhista, anche nell'affidare i luoghi di culto Buddhisti agli Indù, come il tempio di Bodh Gaya nel Bihar. Gli Indù mantengono attualmente la gestione del tempio.
Il Ministero degli Affari per le Minoranze dell'India, che si avvio nel gennaio 2006, ha stanziato 10miliardi di rupie per creare “beni produttivi” per le minoranze. Il Ministero commenta dicendo che tutti i programmi sono aperti alle minoranze e che sta facendo il possibile per la Lord Buddha Foundation, ma i tempi saranno lunghi. L'ufficiale del Ministero ha chiesto l'anonimato.
Fonti
modifica- IANS «"Buddhists not benefiting from India’s inclusive growth policy"» – SindhToday, 13 ottobre 2008.
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