Addio al giornalista Maurizio Mosca

Pavia, sabato 3 aprile 2010
Si è spento al Policlinico "San Matteo", dov'era ricoverato da lunedì scorso, il popolare giornalista sportivo Maurizio Mosca, volto noto al pubblico televisivo per la partecipazione a numerose trasmissioni. Mosca, che aveva 69 anni (ne avrebbe compiuti 70 il 24 giugno), era malato da tempo.

Nonostante la malattia, il giornalista aveva lavorato fino all'ultimo: il suo ultimo articolo, scritto sul suo blog nel sito di Guida al Campionato, riguardava il tormentone del difficile rapporto fra il calciatore dell'Inter Mario Balotelli e il suo allenatore José Mourinho.

La carriera

Maurizio Mosca era nato a Roma il 24 giugno 1940. Figlio dell'umorista e giornalista Giovanni Mosca e fratello dello scrittore Paolo Mosca, aveva iniziato giovanissimo a dedicarsi al giornalismo, collaborando con il quotidiano La Notte e rimanendo in seguito per vent'anni alla Gazzetta dello Sport, dove era stato caporedattore.

In tv era approdato nel 1979. Tra le trasmissioni a cui partecipò, ricordiamo: Calciomania, L'appello del martedì, Guida al campionato, Il Processo del lunedì, Il Processo di Biscardi, Zitti e Mosca, Controcampo.

Gli sketch televisivi e le frasi celebri

Mosca sarà ricordato per i suoi "sketch" televisivi sul mondo del calcio come il "pendolino" sui pronostici delle partite di calcio, le sue "bombe" sulle antipazioni di calciomercato, la "moviola umana". Rimarranno nella memoria le sue frasi, diventate dei tormentoni, come: «Ciao e buon campionato a tutti!» (frase con cui usava salutare il pubblico del programma Guida al campionato), «Aaaah! Come gioca Del Piero!» e «Chiiii?» (frase che pronunciava spesso quando veniva annunciato l'autore di un servizio che "voleva" far apparire come uno sconosciuto).

Le reazioni di colleghi ed amici

Tra le testimonianze più commosse, vi è quella di Aldo Biscardi, che, in collegamento con Simona Ventura per Quelli che... il calcio , ha ricordato il collega ed amico scomparso, suo collaboratore in TV per ben 23 anni, definendolo «un compagno prezioso». Anche Paolo Liguori ha dichiarato che con Maurizio Mosca non se n'è andato solo un collega, ma «un familiare».

Fonti