A Cipro si aggrava lo scisma nella Chiesa ortodossa

sabato 24 ottobre 2020

Durante una messa del 24 ottobre, l'arcivescovo della Chiesa ortodossa di Cipro, Crisostomo II, ha commemorato tra gli altri primati della Chiesa ortodossa l'arcivescovo a capo della Chiesa ortodossa dell'Ucraina, al centro di uno scisma già in corso tra le comunità della cristianità ortodossa, suscitando lo sdegno di un gruppo di prelati della Chiesa cipriota.

L'antefatto

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Alla fine del 2018, il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, con il patrocinio delle autorità politiche ucraine, ha sancito l'indipendenza della Chiesa ortodossa dell'Ucraina, ricucendo in parte uno scisma che vedeva tre comunità ortodosse rivali sul territorio. La decisione, però, ha provocato la reazione della Chiesa ortodossa russa, che reclama l'autorità sulle comunità ucraine.

Di lì si è consumata una spaccatura in seno alla Chiesa ortodossa, in cui le varie Chiese autocefale hanno preso le parti di Costantinopoli o di Mosca, oppure sono rimaste a guardare nella speranza di una riconciliazione.

La controversia cipriota

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Crisostomo II

Lo stesso Crisostomo II di Cipro aveva in passato osservato come l'iniziativa del patriarca ecumenico Bartolomeo avesse aggravato la situazione. A sorpresa, durante la Divina Liturgia del 24 ottobre ha nominato per la prima volta l'arcivescovo Epifanio di Kiev nei cosiddetti “dittici”, un elenco di benedizioni dei primati in comunione ecclesiastica con lui. A detta di almeno quattro arcivescovi della Chiesa, la decisione è stata unilaterale, in disaccordo con il volere del Santo Sinodo, il collegio locale dei vescovi; nella loro dichiarazione, sottolineano a monte la mancanza di canonicità nella creazione della Chiesa ortodossa dell'Ucraina, da cui deriva l'illeggittimità della mossa del loro primate, da cui esigono una ritrattazione e una convocazione sinodale.

La diatriba ecclesiastica e politica che vede contrapposti i due patriarcati storici di Costantinopoli e della Russia non accenna a risolversi e, anzi, rischia di provocare ulteriori divisioni anche all'interno di altre Chiese ortodosse come quella cipriota.