È stata abbattuta la statua di uno schiavista a Bristol
lunedì 8 giugno 2020
Le proteste per il movimento "Black Lives Matter", diffuse a seguito della morte di George Floyd, sono arrivate anche a Bristol. Nella giornata di ieri sono stati più di diecimila i manifestanti in città. La protesta si è poi spostata al porto di Bristol, dove è stata abbattuta e buttata in fiume la statua di Edward Colston, schiavista del diciassettesimo secolo.
Nonostante abbia portato nelle Americhe più di 80 mila africani, tra cui donne e bambini − di cui si stima che almeno 19 mila siano morti in viaggio −, Colston è stato celebrato in Regno Unito per la sua filantropia: con i ricavi del traffico di schiavi ha infatti finanziato la costruzione di strutture pubbliche a Bristol e nel Paese.
[EN] « A statue of a 17th-century slave trader was toppled in the UK city of Bristol as protests against police brutality and racism continued for a second day »
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[IT] « Una statua di un mercante di schiavi del 17° secolo è stata abbattuta nella città britannica di Bristol, mentre le proteste contro la brutalità della polizia e il razzismo continuavano per il secondo giorno »
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Nei video, diffusi sui social media, si vede un gruppo di manifestanti legare una corda attorno ai piedi di Colston con lo scopo di farla staccare dal piedistallo. Dopo ciò, la statua è stata portata al fiume facendola rotolare, ed è stata buttata in esso. Il tutto accolto da applausi e urla di approvazione da parte della folla.
La polizia sta indagando sull'abbattimento della statua: «Un piccolo gruppo di persone ha commesso un atto criminale abbattendo una statua vicino al porto di Bristol. Stiamo già raccogliendo i filmati dell'incidente», dichiara il sovrintendente Andy Bennett.
Fonti
Wikipedia ha una voce su Edward Colston.
- «A Bristol la folla abbatte la statua di Edward Colston, trafficante di schiavi inglese» – la Repubblica, 8 giugno 2020.
- «A Bristol i manifestanti del movimento “Black Lives Matter” hanno abbattuto la statua di uno schiavista del 17° secolo» – il Post, 8 giugno 2020.
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