È morto il Premio Nobel José Saramago, aveva 87 anni

sabato 19 giugno 2010 È morto ieri nella sua casa di Lanzarote lo scrittore portoghese José Saramago, Premio Nobel per la letteratura nel 1998. Era affetto da leucemia.

José de Sousa Saramago si è spento ieri a Tías, isola di Lanzarote, Spagna

Nato il 16 novembre 1922 in una famiglia di braccianti agricoli, lasciò presto gli studi per lavorare. Nel 1947 pubblicò il suo primo romanzo, Terra do pecado (Terra del peccato), che però non ebbe successo. Trovò un impiego da giornalista e cominciò a scrivere poesie; nel 1959, durante il regime di António de Oliveira Salazar, si iscrisse peraltro al clandestino Partito Comunista portoghese. Solo dopo la Rivoluzione dei garofani del 1974, che pose fine alla dittatura, cominciò a dedicarsi a tempo pieno alla scrittura.

Dei primi anni ottanta sono così i suoi romanzi più famosi, Una terra chiamata Alentejo, Memoriale del convento e L'anno della morte di Ricardo Reis. Nel 1991, con la pubblicazione di Il Vangelo secondo Gesù Cristo, si scontrò aspramente con il governo portoghese, che rifiutò di presentare l'opera al Premio Europeo di Letteratura; Saramago decise così di lasciare la sua terra natia e di trasferirsi definitivamente a Lanzarote, isola delle Canarie.

Nel 1998 gli venne conferito il Nobel per la letteratura, primo – e finora unico – autore di lingua portoghese ad aggiudicarsi il prestigioso premio. Le sue opere sono state tradotte in 25 lingue, e in Italia sono edite da Feltrinelli.

Dichiaratamente ateo, ebbe più volte a scontrarsi con le autorità religiose del suo paese, specialmente per il romanzo Il Vangelo secondo Gesù Cristo, in cui con toni dissacratori presentò una Messia totalmente umano e un Dio Padre privo di misericordia, ma anche per Memoriale del convento e per il testo teatrale La seconda vita di Francesco d'Assisi. È stato accusato anche di antisemitismo, per le prese di posizione a favore dei Palestinesi e soprattutto contro lo stato israeliano. In Italia fu noto anche per la querelle con la casa editrice Einaudi, che, in seguito alle critiche dello stesso Saramago nei confronti di Silvio Berlusconi, rifiutò di pubblicare la raccolta di appunti Il Quaderno.

Dario Fo, premio Nobel per la letteratura nel 1997, lo ricorda così, in un'intervista all'Ansa: «Nel suo Paese era ritenuto un uomo di grande valore civile, oltre che un artista. Per me e Franca è una perdita grandissima. Eravamo legati a lui e alla moglie: la nostra non era un'amicizia di mestiere, stavamo bene insieme».

Fonti

 
Wikipedia

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