5 ottobre 2005

L'imprenditore Gianni Radici è morto oggi, dopo una lunga malattia, nella sua casa a Leffe, in provincia di Bergamo, all'età di 81 anni.

La sua capacità lo aveva portato da una piccola fabbrica di tappeti e coperte ad una multinazionale che si occupa ora di ingegneria, chimica, materie plastiche e tessitura, con 15 stabilimenti nel mondo e oltre 5.600 dipendenti.

Iniziò a lavorare da ragazzino, quando era ancora studente. Nel 1946 ereditò dal padre la "Tessitura Pietro Radici", fabbrica che produceva coperte e che segnò la storia della Val Gandino. Negli anni '50, decise di produrre anche tappeti e negli anni '60 produce tessuti sintetici.

Nascono nuove aziende, come la Textile Produkte e Radicifil, altre vengono acquisite, come la Somet. Nasce così l'espansione e la diversificazione delle industrie Radici.

Il suo impegno lo vide presente in molti consigli d'amministrazione di gruppi bancari. Insieme alla moglie, Luciana Previtali, ha condiviso attività sociali ed assistenziali.

Vicino anche al mondo del calcio, ricoprì la carica di presidente onorario dell'AlbinoLeffe. Nel 1990 ottenne il titolo di Cavaliere del Lavoro.

Dalla metà degli anni '90 le industrie sono affidate ai figli: Angelo (presidente), Maurizio (vicepresidente) e Paolo (consigliere). L'altro figlio, Fausto, campione di sci, si è suicidato tre anni fa, dopo essere entrato in una grave forma di depressione.

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