Cilento: «Per Napoli siamo una provincia lontana, ritorniamo in Lucania»

sabato  21 ottobre 2006

Aria di secessione in Italia: per una volta non si tratta del Nord che cerca di separarsi dal Sud, bensì di una zona del Salernitano che sta promuovendo un distaccamento dalla Campania per ritornare a formare, con la Basilicata, la grande Lucania di diversi secoli fa.

Nella zona del Vallo di Diano - Cilento - Golfo di Policastro, infatti, è nato il «Comitato promotore per l'aggregazione alla Basilicata», che si è presentato oggi alla Certosa di Padula, rivendicando di ricomporre la separazione che fu attuata da Giuseppe Bonaparte, che separò la zona dalla Basilicata. Una separazione che poi sarebbe stata confermata dai Borboni, dai Savoia fino ai giorni nostri.

Oggi però, il progetto assume nuovo vigore, anche grazie all'intervento di sindaci e altri politici locali di entrambi gli schieramenti che appoggiano questa secessione. Per gli abitanti della zona, infatti, la regione guidata da Napoli viene ancora vista come lontana, sia geograficamente che culturalmente, dalla vecchia capitale dell'Impero. Senza contare la lontananza politica che si avverte in questa regione remota: secondo il comitato promotore, infatti, la Basilicata, secondo gli ultimi studi, avrebbe dimostrato di sapere gestire meglio i fondi comunitari, non avendo una megalopoli come Napoli, che assorbe le risorse utili anche per il resto della regione.

La proposta del referendum è stata avanzata dal capo del comitato per la secessione Tiziana Bove Ferrigno, ma non risulta nuova nella regione. Già diversi mesi fa, a Benevento, era stata avanzata la proposta di un referendum simile, che proponeva la scissione della Campania e per l'accorpamento con il Molise, per la costituzione di un "Molisannio".

Anche i sanniti, infatti, sia geograficamente che culturalmente, sono più vicini ai molisani che a Napoli, nata come colonia greca; ma non solo. Nel Sannio sono presenti molti siti per lo stoccaggio dei rifiuti (fra cui le discariche di San Bartolomeo in Galdo e Montesarchio), che raccolgono rifiuti provenienti in larghissima parte dalla provincia di Napoli, aumentando la lontananza che separa i cittadini delle provincie da quelli del grande capoluogo.

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