Veltroni attacca Berlusconi sull'ipotesi PdL al Quirinale, poi dice: «Proporremo una camera all'opposizione»

giovedì 10 aprile 2008

Walter Veltroni

Continua lo scontro politico, a poco più di un giorno dalla chiusura della campagna elettorale. Walter Veltroni, candidato premier per il Partito Democratico, critica duramente le parole di Silvio Berlusconi, che nel corso di un comizio nella giornata di ieri ha detto che il suo partito potrebbe concedere la presidenza del Senato della Repubblica al PD qualora Giorgio Napolitano si dimettesse dalla carica di Presidente della Repubblica.

Nel corso della trasmissione Unomattina, l'ex sindaco capitolino ha detto che le parole del candidato del Popolo della Libertà rappresentano qualcosa che «non si è mai visto nella storia della politica italiana e che fa parte di una concezione delle istituzioni aberrante», per poi aggiungere che «Ciampi e Napolitano sono riferimento per tutta la nazione e meritano il rispetto di tutti. Invece così si vuole tenere il paese sotto stress e continuare con le contrapposizioni».

Silvio Berlusconi

Veltroni attacca poi sulle dichiarazioni di Berlusconi in merito alla figura del boss Mangano: «Quando leggo che il principale esponente dello schieramento a noi avverso definisce eroe una persona che è stata condannata per reati gravissimi, e che è stata condannata all'interno dal processo intentato da Falcone e Borsellino, penso che la differenza sta qui: per me gli eroi sono Falcone e Borsellino e non chi è stato condannato da loro per reati mafiosi».

Il candidato dello schieramento di centro-sinistra torna anche sull'ipotesi di concedere la presidenza di una delle due camere all'opposizione, qualora il PD vincesse la tornata elettorale di domenica e lunedì: «Certo, i toni e le parole che la destra pronuncia rendono difficile questo, ma in caso di vittoria proporremo la presidenza di uno dei due rami del Parlamento all'opposizione». Aggiunge poi: «Mi piacerebbe avere un leader avversario per discutere i grandi temi».

Nel Popolo della Libertà c'è da registrare il silenzio di Gianfranco Fini (AN) sulle parole del suo alleato in merito alla presidenza della Repubblica; Fini infatti ritiene che «quando si è in mezzo alla gente ci si sente chiedere tutt'altro da ciò che si trova sulle pagine dei giornali: i cittadini hanno ben altre esigenze». «La gente vuole sapere cose concrete come quelle relative al potere di acquisto dei salari, non sulle sparate propagandistiche di Veltroni».

Berlusconi è poi tornato sulla polemica, durante la registrazione della puntata odierna di Otto e mezzo, dicendo: «In caso di vittoria non daremo il Senato alla sinistra perché delle tre cariche più importanti ha già la più importante: quella del Quirinale», per poi dire che «al capo dello Stato porto stima, rispetto e simpatia e auguro di finire meravigliosamente il suo settennato»

Fonti