Usa: intera nazione in lutto per la strage di Newtown

domenica 16 dicembre 2012

"Evitare altre tragedie come questa", sono le parole del presidente Barack Obama, che oggi si recherà a Newtown per stare vicino alle famiglie delle vittime, che hanno visto distruggere la vita delle 26 anime a loro più care. La strage è avvenuta nella scuola elementare Sandy Hook di Newtown, a pagarne le spese sono stati 20 bambini e 6 adulti, una tragedia piena di sangue e di terrore che si è finita con il suicidio del killer, il creatore del film horror in questione, stiamo parlando di Adam Lanza.

L'uomo non ha avuto pietà nemmeno per la madre, la signora Nancy, grande appassionata e collezionista di armi. Ed è stata proprio lei ad insegnare orgogliosamente al figlio ad usare le armi, certamente non per commettere un eccidio, ma, per trasmettere la sua passione al figlio. La povera signora, non avrebbe mai pensato che il suo stesso fucile avrebbe potuto ucciderla. Il killer, dopo aver ammazzato la madre con un colpo di fucile, dunque, si è incamminato verso la scuola elementare, dopo pochi minuti un'intera classe sarebbe mancata all'appello. A pagarne le conseguenze, non sono stati solo i bambini uccisi, ma, soprattutto quei piccoli studenti che hanno partecipato all'accaduto terrorizzati. In seguito, sono stati portati alla caserma dei pompieri della città, nella quale sono stati al sicuro. Nelle ore a seguire, gli agenti hanno trovato man mano che perlustravano l'edificio, molti bambini, che per il forte spavento si erano rinchiusi dentro gli armadi, come se quest'ultimi fossero gli unici mezzi per salvare la propria vita. I testimoni della vicenda, hanno sentito sparare più di 100 colpi di fucile.

Adam Lanza: cosa si nascondeva dietro al volto del killer

Dopo la tragedia, sono pervenute le prime considerazioni della gente, sul carattere del ventenne Adam Lanza. Secondo molti, era un ragazzo intelligente ma con problemi nei rapporti con gli altri. Il giovane ,infatti, era coinvolto in accanite battaglie con i suoi coetanei, che spesso lo deridevano. Dentro il volto dello spietato Adam, si nascondeva una mente malata. Il New York Times ha fedelmente riportato ciò che i suoi ex-compagni di liceo pensavano di Adam. Secondo loro era un ragazzo molto timido, a tal punto da parlare quasi a monosillabi durante le interrogazioni, problema che l'avrebbe portato a non terminare la scuola. A dimostrare questa sua personalità, vi è la foto di gruppo della classe, scattata nel 2010, nella quale di Lanza non sembra essercene neanche l'ombra. Tutto però non finisce qua, il giovane Adam aveva avuto un'adolescenza burrascosa, a causa della separazione dei suoi genitori: Peter e Nancy Lanza. Il padre, responsabile finanze della General Electric, dopo il divorzio aveva deciso di trasferirsi a Stamford, città nella quale nel gennaio 2011, si sarebbe sposato con una bibliotecaria dell'Università del Connecticut. La madre Nancy, sarebbe rimasta con il figlio, nella casa distante circa 5 miglia, dalla scuola elementare, dove ella insegnava. Il ragazzo, inoltre, era affetto dalla sindrome di Asperger, una malattia simile all'autismo.

La figura del fratello Ryan nella vicenda

Adam Lanza, aveva un fratello di nome Ryan, di circa 24 anni. Dopo la tragedia, si era pensato che a compiere l'eccidio fosse stato lui, poichè, vicino al corpo di Adam, era stato ritrovato un suo documento. Grazie ad un vicino di casa di Ryan, che ha comunicato con il ragazzo tramite messaggi, si è poi conosciuta la vera identità del killer.

Il preside della scuola

Tra le vittime, vi è anche il nome di Dawn Hochsprung, 47 anni e preside della scuola. Nei suoi ultimi attimi di vita, secondo quanto afferma una terapista testimone della vicenda, in un'intervista riportata sul Wall Street Journal, i fatti sarebbero andati così :La preside e la psicologa, che erano riunite in riunione, si sono subito alzate per andare a chiedere aiuto, non ci hanno pensato due volte a uscire dalla stanza, senza temere quello che si sarebbero trovate di fronte. L'insegnate Carrie Usher, invece, afferma che sia stata proprio la preside ad accendere il megafono, per avvertire gli altri, su quanto stava accadendo.

I commenti da tutto il mondo

I commenti di Obama

 
Il presidente Barack Obama

Questa tragedia, ha riaperto una ferita nel cuore tra gli statunitensi che desiderano che le armi da fuoco siano vietate dal mercato e tra gli statunitensi che considerano le armi da fuoco come un diritto. Ovviamente, non poteva mancare il commento del presidente Barack Obama, che nel suo classico messaggio del sabato ha detto: "Sono troppe le tragedie simili che accadono ovunque nel Paese, dobbiamo riuscire a evitare che accadano. Abbiamo perso bambini innocenti e insegnanti che dedicavano la loro vita a costruire il futuro di questi bambini. Questo fine settimana io e Michelle facciamo quello che ogni genitore sta facendo, stare il più possibile vicini ai nostri figli e ricordare loro quanto li amiamo". Ci sono famiglie in Connecticut che oggi non possono farlo. E hanno bisogno di tutti noi. Noi siamo qui per loro e preghiamo per loro. E ricordiamo loro che l'amore che hanno provato per coloro che hanno perso sopravviverà non solo nelle loro memorie, ma anche in quella della loro comunità e del loro Paese. Quest'ultima tragedia tutta statunitense è una delle tante, per questo motivo il presidente ha commentato così le ultime stragi: "Come nazione abbiamo sofferto davvero troppe di queste tragedie negli ultimi anni. Una scuola elementare a Newtown. Un centro commerciale in Oregon. Un luogo di culto in Wisconsin. Un cinema in Colorado. Infinite strade in posti come Chicago e Philadelphia . Ognuno di questi quartieri potrebbe essere il nostro e per questo dobbiamo unirci e adottare misure importanti per prevenire nuove tragedie come questa. Indipendentemente dalla politica". Il presidente, dopo aver concluso di parlare, non ha riferito al popolo se cercherà di evitare che le armi siano comprate in modo semplice.

I commenti dagli Usa

I commenti, non potevano mancare dagli Usa, dove il governatore di New York Andrew Cuomo, ha detto di essere addolorato e scioccato, e che vorrebbe che la società unita combattesse per la diffusione delle armi. Il sindaco della Grande mela, Michael Bloomberg che solo pochi mesi fa ha dovuto vedersela con il catastrofico Uragano Sandy, ha detto che urge un'azione immediata. A parlare è stata anche la democratica Nancy Pelosi, secondo la quale non ci sono parole in grado di consolare le famiglie delle vittime. Sulla propria pagina Facebook, Mark Kelly marito della Giffords, un ex-parlamentare che fu ferita da un uomo armato nel 2011, ha scritto «I bambini della scuola elementare Sandy Hook e tutte le vittime della violenza delle armi meritano leader che abbiano il coraggio di prendere parte a un dibattito significativo sulle leggi sulle armi, su come possano essere riformate e meglio attuate per impedire la violenza e le morti in America».

I commenti di Benedetto XVI

 
Papa Benedetto XVI

I commenti arrivano anche da Papa Benedetto XVI, che da Roma ha cercato di esprimere tutto il suo dolore per le vittime di Newtown, in una lettera firmata dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, nella quale il papa paragona la tragedia ad un avvenimento scioccante e ad una tragedia insensata.

I commenti dagli altri Stati

A poche ore dalla strage, molti esponenti politici da tutto il mondo, hanno espresso tramite messaggi la proprio costernazione per le famiglie delle vittime, tra questi vi sono: il presidente russo Vladimir Putin, il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso, il premier del Giappone Yoshihiko Noda, la cancelliera tedesca Angela Merkel. I commenti sono arrivate dalle più svariate parti del mondo, e anche da Nazioni in cui le stragi sono più frequenti rispetto agli Usa, il ministro degli Esteri iraniano è uno di questi. Egli ha commentato l'accaduto dicendo: " Condanno l'uccisione di gente indifesa e il terrorismo in tutte le sue forme, i bambini e gli adolescenti uccisi negli scontri a Gaza, negli USA, in Afghanistan o Pakistan, in Iraq o in Siria, non sono diversi gli uni dagli altri da un punto di vista umanitario, ed è per questo motivo che ognuno dovrebbe adoperarsi per riportare pace, sicurezza e tranquillità in tutto il mondo. "

I commenti dall'Italia

Ad unirsi al lutto mondiale, vi è stata anche la nostra Italia. Il ministro degli Esteri Giulio Terzi ha detto: "I miei pensieri e il mio cordoglio alle famiglie. Gli americani sono un grande popolo, sapranno reagire".

Il lutto negli Usa

Nella giornata di ieri, anche lo sport ha sofferto, la National Football League ha dato un minuto di silenzio per le vittime, prima di iniziare le partite del weekend. Il campionato di Nba, ha mostrato il proprio lutto, invece, portando in campo sulla stella degli: Oklahoma Thunder, Kevin Durant, una scritta sulle scarpe con "Newtown Ct". A Newtown nella notte del 15 dicembre scorso, si è svolta una preghiera di veglia per le vittime, nella chiesa St Rose of Lime, dove molte persone sono rimaste all'esterno, poichè, dentro non vi era più spazio.

Elenco delle vittime

Qui di seguito riportati, i nomi delle vittime. Come si può notare, la maggior parte delle vittime sono bambini di 6 e 7 anni.

Gli studenti
  1. Charlotte Bacon, 6 anni,
  2. Daniel Barden, 7 anni
  3. Olivia Engel, 6 anni
  4. Josephine Gay, 7 anni
  5. Ana M. Marquez-Greene, 6 anni
  6. Dylan Hockley, 6 anni
  7. Madeleine F. Hsu, 6 anni
  8. Catherine V. Hubbard, 6 anni
  9. Chase Kowalski, 7 anni
  10. Jesse Lewis, 6 anni
  11. James Mattioli, 6 anni
  12. Grace McDonnell, 7 anni
  13. Emilie Parker, 6 anni
  14. Jack Pinto, 6 anni
  15. Noah Pozner, 6 anni
  16. Caroline Previdi, 6 anni
  17. Jessica Rekos, 6 anni
  18. Avielle Richman, 6 anni
  19. Benjamin Wheeler, 6 anni
  20. Allison N. Wyatt, 6 anni
Il personale scolastico
  1. Rachel Davino, 29 anni
  2. Dawn Hochsprung, 47 anni
  3. Anne Marie Murphy, 52 anni
  4. Lauren Rousseau, 30 anni
  5. Mary Sherlach, 56 anni
  6. Victoria Soto, 27 anni

Il dolore delle famiglie

Angosciato dal dolore è anche Peter Lanza, padre del killer ed ex-marito di una delle vittime. Davanti alle telecamere queste sono state le sue parole: "La nostra famiglia è in lutto accanto a quelle che sono state colpite da questa enorme tragedia. I nostri cuori sono vicini alle famiglie e agli amici che hanno perso i loro cari e a tutti coloro che sono rimasti feriti. Non ci sono parole per esprimere quanto siamo affranti. Siamo in uno stato di incredulità, cercando di trovare qualsiasi risposta possibile. Anche noi ci chiediamo perché". Non meno tristi sono i genitori dei poveri bambini morti, Robbie Parker genitore dell'ormai defunta Emilie di 6 anni, si è sfogato in un lungo pianto, dando le sue più sincere condoglianze non solo alle famiglie degli altri bambini, ma, anche a quella del killer. Il signor Parker, ha esternato la sua tristezza, affermando quanto sia difficile elaborare il fatto che la sua figlioletta non ci sia più.

Fonti