Unione Europea: attesa per l'esito del referendum irlandese

venerdì 13 giugno 2008

Inizieranno oggi alle 10.00 (CEST) gli spogli delle schede in Irlanda, dove ieri si è tenuto il referendum sul Trattato di Lisbona. Il fronte del "si" è dato in leggero vantaggio, ma l'alta astensione rischia di favorire gli euroscettici del "no".

Bandiera dell'Europa

Il Trattato di Lisbona, firmato dai capi di stato e di governo dei paesi membri dell'UE alla fine del 2007, è una sorta di riedizione della Costituzione Europea del 2004; infatti prevede le stesse riforme delle procedure di decisione (estensione della procedura della maggioranza qualificata, che sostituisce l'unanimità in una serie di campi) e delle ponderazioni degli stati.

Dopo il cammino della Costituzione nel 2004-2005 interrotto dai referendum di ratifica di Francia e Paesi Bassi, la maggior parte dei paesi hanno scelto di ratificare il trattato attraverso le procedure parlamentari. Solo l'Irlanda ha optato per un referendum, lasciando così il destino di 500 milioni di Europei sospeso al voto di appena 3 milioni di loro.

Le riflessioni sulla legittimità della ratificazione parlamentare e della procedura di decisione alla maggioranza qualificata si estendono dunque all'applicazione del referendum in un solo paese, e le critiche a questa scelta irlandese potrebbero rivelarsi molto virulente.

Alle ore 13h01 il sito della Repubblica da il "no" in leggero vantaggio.

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