Ritrovati i più antichi utensili usati da primati

mercoledì  14 febbraio 2007

L'archeologo Julio Mercader dell'Università di Calgary ha scoperto in Costa d'Avorio alcuni utensili simili a martelli, databili a circa 4 300 anni fa. Si pensa che quegli utensili siano stati usati da primati per rompere le noci.

Tali utensili non sono stati usati da esseri umani, in quanto troppo pesanti. Inoltre, non si hanno tracce del passaggio di esseri umani in quella zona in quel periodo, per cui i primati non possono avere imparato a utilizzare quei "martelli" imitando una specie più evoluta.

Mercader sostiene che questo implica che i primati avevano quindi imparato a utilizzare simili strumenti o indipendentemente, oppure da un antenato comune con gli esseri umani.

C'è da aggiungere, fra le prove che sosterrebbero la tesi che tali utensili siano stati usati da primati e non da uomini, il fatto che le noci rotte con tali strumenti non facevano parte della comune dieta umana.

Wikinews
Wikinews
Questo articolo, o parte di esso, deriva da una traduzione di Archaeologist finds earliest tools used by non-human apes, pubblicato su Wikinews in inglese.

Mercader argomenta nel suo studio: «Alcune delle noci richiedono una compressione superiore a mille chili per rompersi. Inoltre, rompere il guscio senza fracassarlo non è una tecnica semplice da attuare».

Da una simile scoperta deriverebbero anche conseguenze politiche e sociali. L'antropologo Agustín Fuentes (dell'Indiana’s University of Notre Dame) ha detto che «questo mette la parola fine alle tesi di coloro i quali sostengono che l'uso di strumenti da parte delle scimmie sarebbe atipico».