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<big>'''RUANDA'''</big> [[File:Le verdi colline del Ruanda.jpg|thumb|Le verdi colline del Ruanda]] [[File:Ragazza ruandese.jpg|thumb|Ragazza ruandese]]
 
Il giorno dopo siamo in Ruanda, tappa finale l’ospedale di Murunda vicino al lago Kivu. Per le solite lungaggini burocratiche dobbiamo aspettare circa otto ore in dogana. Ci raggiunge come previsto il dottor Eugene, direttore sanitario dell’ospedale dove è destinata l’ambulanza. A sorpresa i doganieri ci avvertono che sotto il sedile di guida dell’ambulanza a Mombasa avevano messo un registratore per controllarci durante l’attraversamento del Kenia. Peccato che non ce lo abbiano detto ! Ora fanno storie per questo problema, che hanno creato i doganieri di Mombasa! È quasi buio quando partiamo dalla dogana con l’ambulanza ed il fuoristrada di Eugene. Avevo prenotato il pernottamento dai salesiani di Kigali, la capitale, ma il dottore ci consiglia di andare direttamente all’ospedale. Noi invece avevamo pensato di ripartire il giorno successivo. Siamo a stomaco vuoto, avendo saltato pranzo. Insisto per fermarci per cena. Il Dottore ci offre la cena presso una missione di suore tedesche di Kigali. Per fortuna che in Ruanda la guida è a destra, Roberto manovra l’ambulanza con maggior sicurezza. Dopo cena dobbiamo andare alla dogana centrale e lasciare il mezzo in attesa che siano espletate le lunghe procedure doganali. Staccate le targhe da consegnare poi all’ACI in Italia e fatte le foto di rito, Eugene con la sua segretaria ci fa salire sul suo fuori strada. Roberto prende posto davanti , mentre noi con la signora dietro. Accettiamo di andare direttamente a Murunda, abbiamo così recuperato un giorno. Kigali di notte è bellissima, con tutte le sue mille luci adagiata sulle colline. Rispetto al 1994 tutto è cambiato, le persone camminano tranquille, in una città pulita ed ordinata, sembra di essere in Svizzera ! Eppure siamo nel cuore dell’Africa dopo circa 20 anni dalla tremenda guerra civile che è costata alla popolazione oltre un milione di morti, oltre a qualche milione di profughi. Le stesse case di periferia sono pulite ed ordinate, non come si vede in altre grandi città africane; non vediamo nessuno fumare, è considerato atto di maleducazione farsi vedere con la sigaretta in mano. Ci dicono inoltre che una recente legge ha vietato l’uso degli odiosi sacchetti di plastica che invadono ormai anche tutte le città africane. Qui la legge viene rispettata ! Incontriamo prigionieri che lavorano gratis nelle numerose risaie. E poi dicono che questi sono paesi sottosviluppati! [[File:Ruanda Gatare ospedale.jpg|thumb|Ruanda Gatare ospedale]]