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Fuori Kigali, oltrepassata Ghitarama sede di un carcere, la strada diventa sterrata e cominciamo a salire fino ai 2700 metri di Murunda. Purtroppo nel buio non possiamo apprezzare le bellezze del posto e l’incantevole lago Kivu con le sue mille propaggini sull’acqua ricoperte da alberi di banano. Il profumo di eucalipto è fortissimo, le foglie di questo albero sembrano fosforescenti appena vengono illuminate dai fari. Eugene guida con sicurezza, cantando a squarciagola con la segretaria, hanno il volume della radio al massimo, come sovente succede in Africa. Attraversiamo un tratto di strada dove i lavoratori sono ancora all’opera, ma è mezzanotte passata. Ci pare strano che abbiano deciso di costruire un ospedale in un posto simile ! Anche se siamo stanchi, siamo ancora svegli perché entusiasti ed ammaliati dal posto. Arriviamo nel cortile dell’ospedale all’una e mezza. Due giovani preti ci stanno aspettando, ci indicano le camere, dopo qualche minuto cominciano i russamenti. Il giorno successivo, un bellissimo sole caldo ci accoglie a colazione, sul tavolo la frutta locale è immancabile. Roberto per problemi di linea la evita, Piero ed io invece assaggiamo ogni tipo di frutta. Visitiamo la scuola proprio nel momento di ricreazione. Gli insegnanti radunano i bambini nell’ampio cortile. Saranno qualche centinaio, ognuno con la sua divisa. Intonano un breve canto di benvenuto, mi dicono di dire qualche cosa in inglese. Sono molto attenti, capiscono bene le mie parole e sorridono contenti. L’ospedale è una nuova costruzione prevalentemente ostetrico-pediatrica perché anche qui la mortalità perinatale è alta, ma ora sembra in forte calo. Dopo pranzo ci accordiamo con suor Giampaola che ci sta aspettando a Butare, dove avevo lavorato negli anni della guerra civile. L’incontro al buio davanti alla cattedrale è commovente, lei non è per nulla cambiata. È lì da dopo la fine della guerra, non si è mai spostata. Appena entriamo nella missione, veniamo accolti da un rullio di tamburi e gioiosi canti delle novizie; rimaniamo commossi, che bella sorpresa! Buona cena preparata con cura dalle suore, ricordiamo i tempi andati; Roberto e Piero si informano sulle varie attività della missione che cura bambini abbandonati e dà loro un’istruzione con tanto amore. [[File:Butare la cattedrale.jpg|thumb|Butare la cattedrale]]