Wikinotizie:Scrivere un articolo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 54:
<big>'''UGANDA'''</big>
 
Per consegnare il land rover mi accordo con la loro missione di Bombo vicino Kampala, dove purtroppo per motivi che non capisco, uno di noi alla guida dell’ambulanza decide di non arrivare, fermandosi in un hotel prima della tappa prevista, senza telefonarci. La stanchezza e l’orgoglio fanno sempre dei brutti scherzi ! Guidare su queste strade è molto pericoloso: i nostri mezzi hanno il volante a sinistra mentre qui la guida è a sinistra e quindi si sorpassa sulla destra; se si è da soli è praticamente impossibile sorpassare; di notte diversi camionisti guidano a fari spenti e velocità sostenuta. In corrispondenza dei villaggi si incontrano numerosi dossi come dissuasori di velocità, che se vengono superatesuperati andando forte, rappresentano un serio pericolo per le sospensioni e le gomme; per non parlare poi delle persone che camminano con i bambini lungo le strade. Ai lati della carreggiata non sono rari camion rovesciati, le capre e le mucche maciullate sull’asfalto non si contano. I vigili sono inflessibili, uno di noi deve pagare una multa per eccesso di velocità. E’ importante guidare controllandoci sempre a vista, ma questo semplice consiglio non viene messo in pratica da tutti. Altra regola fondamentale per non perderci è avere ognuno il recapito telefonico dell’altro, e quando si cambia la scheda telefonica con quella del posto bisogna che tutti aggiornino il nuovo numero. Purtroppo non tutti vogliono cambiare la scheda; con quella italiana non si può comunicare dall’estero con utenti che abbiano la scheda locale. Far capire queste cose a certe persone è praticamente impossibile. Dopo un giorno, recuperato l’amico che si era perso e superata Kampala riprendiamo tutti e tre il viaggio. In questa città, capitale dell’Uganda avremmo dovuto incontrare il nostro ambasciatore dottor Fornara conosciuto anni fa a Dakar e che ci aspettava volentieri; volevo portargli una buona bottiglia di vino ed il mio libro sui viaggi; purtroppo anche qui siamo in ritardo sulla tabella di marcia per la sosta forzata in città, poì è giorno festivo e le ambasciate sono chiuse. Dopo due ore di viaggio arriviamo a Masaka. Siamo stanchi e tesi, ma dopo qualche ora di riposo ed un ‘ottima cenetta ritorna la serenità.