Firmato accordo tra Italia e Libia sui migranti: differenze tra le versioni

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Nel 2016 sono arrivate via mare in Italia più di 180.000 persone, molte di esse hanno raccontato di essere partite dalla [[w:Libia|Libia]]. È da anni che l’Italia cerca un accordo con la Libia sull’immigrazione, ma negli ultimi anni qualsiasi tentativo è stato complicato dalla guerra civile e dal fatto che fino a circa un anno fa non c’era un governo riconosciuto come unico legittimo dall’Occidente.
 
I punti principali dell'accordo prevedono che le autorità italiane forniscano «supporto tecnico e tecnologico agli organismi libici incaricati della lotta contro l’immigrazione clandestina», quindi alla Guardia Costiera libica, e migliorino le condizioni dei centri di accoglienza che si trovano in Libia, finanziando l’acquisto di medicine e attrezzature mediche e la formazione del personale che ci lavora. Le condizioni di vita nei centri per i migranti in Libia sono da anni criticate dalle principali ONG che si occupano di immigrazione,; queste riportano moltissimi casi di violenze, abusi sessuali e altre violazioni dei diritti umani. Medici Senza Frontiere ha spiegato di essere scettica sul fatto che la crisi dell’immigrazione in Libia possa essere risolta «con un po’ di addestramento e dei soldi».
 
L’applicazione dell’accordo dipenderà comunque dal proseguimento del governo al-Sarrāj, che è l’unico governo libico riconosciuto dalla comunità internazionale, ma che formalmentesebbene non èsia mai stato riconosciuto formalmente come legittimo dal parlamento di Tobruk, l’entità statale non riconosciuta dalla comunità internazionale, né dal potente capo militare [[W:Khalifa Belqasim Haftar|Khalifa Haftar]], che controlla ancora buona parte dei territori orientali della Libia e che controlla le principali infrastrutture petrolifere del paese.
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