Pugilato: drammatica sconfitta di Blackwell contro Chris Eubank Jr.: differenze tra le versioni

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In Eubank Sr ha parlato l'esperienza del 1991, quando l'incontro col suo avversario di allora, Michael Watson fu fermato all'undicesimo round. Michael subì delle lesioni cerebrali e rischiò la vita; dipoi finì in coma per quaranta giorni. Fu operato sei volte per rimuovere il sangue, ma rimase semiparalizzato. Al tempo la copertura medica a bordo ring non era adatta a tutelare questi casi; a seguito di quell'incontro il regolamento sanitario fu modificato.
 
Il Daily Telegraph ha raggiunto Michael Watson per conoscere la sua opninioneopinione, che ha riferito: ''Il giovane Chris non deve sentirsi in colpa per l’accaduto. Non intendeva far del male all'avversario, anche se sembra strano. È stato un incidente. Sono felice che quanto mi è accaduto abbia portato a cambiamenti sull'assistenza medica ai pugili''.
 
Nei giorni seguenti Eubank Sr ha inoltre dichiarato che: ''Anche in allenamento consiglio sempre a mio figlio di evitare la testa perché i suoi pugni sono veloci, potenti e pericolosi. Volevo proteggere il suo avversario. Ciò non significa che la boxe debba esser vietata, i match si farebbero comunque, senza controlli, e i danni sarebbero molto più gravi per i pugili''.
 
Interpellato in merito, Peter Hamlyn, il neurochirurgo che operò Michael Watson, è stato inequivocabile: ''È folle non aver fermato il match prima, era chiaro fin dal settimo round che Eubanks lo stesse dominando, Blackwell ha subito inutili montanti molto pesanti. Lo ripeto, è stata una decisione folle, perché sapevano tutti, arbitro compreso, che un solo uomo tra i due stava andando a vincere''.
 
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