Dopo Pompei, anche Roma fa la sua parte: crolla un muro al Pincio: differenze tra le versioni
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[[File:1230783 Pincio restauri.JPG|thumb|La crepa nel muro, il giorno prima del crollo. Si noti il restauro appena concluso del muro vicino: evidentemente la manutenzione (e il [[w:Collaudo tecnico-amministrativo|collaudo]]) non comprendevano la cortina di mattoni, ma solo il muro intonacato.]]
Dopo che [[w:Pompei|Pompei]], con le sue storie di ordinario abbandono, aveva monopolizzato le cronache mediatiche, anche la [[w:Roma|Città eterna]] ha
Se ne era avuto un accenno con la caduta di pezzi d'intonaco al [[w:Colosseo|Colosseo]], a cui avevano fatto da controcanto i crolli delle [[w:Mura leonine|Mura leonine]], di un muro a [[w:Villa Medici|Villa Medici]] e di frammenti della [[w:Basilica di San Pietro in Vincoli|Basilica di San Pietro in Vincoli]].
Ora è toccato al [[w:Pincio|Pincio]] il triste ruolo di protagonista della stagione di degrado dell'architettura capitolina. Durante la notte, si è letteralmente sbriciolato, per una lunghezza di 9 metri e una profondità di 20 centimetri, il rivestimento murale che protegge il secondo dei tre tornanti attraverso cui si sonda la strada che, secondo il progetto di [[w:Giuseppe Valadier|Giuseppe Valadier]], collega la terrazza panoramica del
Il sovrintendente ai Beni Culturali di Roma, [[w:Umberto Broccoli|Umberto Broccoli]], se la prende con gli eccessi del clima,
Peraltro, lo stato precario del paramento laterizio
Il [[w:Sindaci di Roma|sindaco di Roma]], [[w:Gianni Alemanno|Gianni Alemanno]], giunto sul posto per un sopralluogo, si è dichiarato comunque ottimista, indicando in soli 15 giorni la durata dell'intervento di messa in sicurezza e ripristino. Il danno per le casse del comune è stato da lui provvisoriamente stimato in ben 300 000 euro. Le fonti non specificano come sia stata condotta tale stima, che porta una somma davvero ingente: se si rivelasse fondata, si tratterebbe di un esborso di oltre 30 000 euro per ciascun metro lineare.
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