Dopo Pompei, anche Roma fa la sua parte: crolla un muro al Pincio: differenze tra le versioni
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[[File:Piazza del popolo.jpg|thumb|La salita da [[w:Piazza del Popolo (Roma)|piazza del Popolo]] al [[w:Pincio|Pincio]]]]
[[File:1230783 Pincio restauri.JPG|thumb|La crepa nel muro, il giorno prima
Dopo che [[w:Pompei|Pompei]], con le sue storie di ordinario abbandono, aveva monopolizzato le cronache mediatiche, anche la [[w:Roma|Città eterna]] ha reclamato un suo ruolo e ha cominciato a farsi spazio con analoghe cronache di degrado architettonico e archeologico.
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Il sovrintendente ai Beni Culturali di Roma, [[w:Umberto Broccoli|Umberto Broccoli]], se la prende con gli eccessi del clima, l'avvicendarsi gli inverni molto piovosi e nevosi con estati infuocate, ma il vero responsabile, in questo come in altri episodi, sembra essere l'irrimediabile incuria e insensibilità dell'uomo e delle istituzioni, incapaci di proteggere, dalle ingiurie del tempo e del clima, le emergenze architettoniche che costellano gli antichi centri storici delle città.
Peraltro, lo stato precario del paramento laterizio, come documentato dall'immagine acclusa a questo articolo, era ben visibile non solo ai tecnici che avevano condotto e collaudato il restauro, concluso a inizio estate, del bassorilievo immediatamente adiacente (a destra nella foto a fianco), ma anche a semplici passanti, privi di ogni competenza tecnica.
Il sindaco [[w:Gianni Alemanno|Gianni Alemanno]], giunto sul posto per un sopralluogo, si è dichiarato comunque ottimista, indicando in soli 15 giorni la durata dell'intervento di messa in sicurezza e ripristino. Il danno per le casse del comune è stato da lui stimato in 300 000 euro.
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