Sciolti per mafia sette comuni d'Italia: differenze tra le versioni

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Il Consiglio dei Ministri italiano ha deliberato<ref>{{cita fonte|Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri}}</ref> ieri secondo quanto disposto {{TA|dall'art. 143}} del {{TA|[[w:Legge contro le infiltrazioni mafiose negli enti locali|D.Lgs. 267/2000]]}} lo scioglimento per infiltrazioni mafiose di sette comuni italiani. Si tratta di due comuni siciliani [[w:Salemi|Salemi]] (amministrato da [[w:Vittorio Sgarbi|Vittorio Sgarbi]]) e [[w:Racalmuto|Racalmuto]], di due comuni campani [[w:Pagani|Pagani]] e [[w:Gragnano|Gragnano]], di due comuni calabresi [[w:Bova Marina|Bova Marina]] e [[w:Platì|Platì]] e di un comune piemontese [[w:Leinì|Leinì]] (che si va ad aggiungere agli altri tre comuni sciolti nel nord Italia).
 
La decisione è stata presa sulla base delle relazioni dei vari Prefettiprefetti competenti che hanno riscontrato la presenza delle organizzazioni criminali all'interno delle pubbliche amministrazioni, con influenze che andavano dal settore appalti pubblici alle concessioni e autorizzazioni amministrative). Ora verranno nominate, con decreto del Presidente della Repubblica italiana, le varie commissioni straordinarie che guideranno gli enti per i prossimi 18 mesi prorogabili fino ad un massimo di 24 mesi.
 
Sempre di ieri la notizia che il governo intende estendere il criterio di scioglimento anche ai Comunicomuni e alle Provinceprovince che non si adoperino adeguatamente contro la [[w:corruzione|corruzione]]. Il ministroMinistro delle Giustizia, [[w:Paola Severino|Paola Severino]], annuncia che il provvedimento sarà presentato alla Camera entro la fine di marzo.<ref>{{cita fonte|il Fatto Quotidiano – La corruzione come l’infiltrazione mafiosa ...}}</ref>
 
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