Fumetti: a Poppi mostra di Sauro Ciantini autore di Palmiro: differenze tra le versioni

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A [[w:it:Poppi|Poppi]] (Arezzo), uno dei più bei borghi medioevali italiani, si è svolta la mostra retrospettiva del fumettista Sauro Ciantini autore di Palmiro. Attorno a questo evento si è radunata la gente del fumetto, sopratutto online, italiano. Tra i presenti Cius di Quiff, Lido Contemori, Gab di Ludwig, Giuseppe Scapigliati (Scap di Vincenzina) oltre a Max Olla appassionato fumettista tra i promotori della mostra e di una delle vetrine presenti in rete sull'argomento.
 
Palmiro è un papero molto sfortunato che vive con sofferenza la lontananza da una fidanzata pare bellissima ma traditrice. Il fumetto fu pubblicato su Cuore, Comix ed altre pubblicazioni di fumetti, ed ebbe un discreto successo. Il senso della mostra è ricordare questo fumetto ed il suo autore, che in un'altra nazione diversa dall'italiaItalia avrebbe potuto avere un successo paragonabile solo a quello che solo Silver ha in Italia.
 
Negli Stati Uniti i [[w:it:United_Feature_Syndacate|Syndacate]] raccolgono e distribuiscono strip che vengono pubblicati in decine, se non centinaia, di giornali in tutto il mondo. In Italia invece si vende quasi solo satira di parte in vignette che campeggia nelle prime pagine dei principali quotidiani italiani. Non c'è la cultura, o la volontà, di avere la pagina dei fumetti come succede nella gran parte dei giornali internazionali, anglosassoni e spagnoli in prima istanza.
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Grazie a internet questa arte minore, o considerata tale, ha avuto un risveglio. Si contano migliaia di web comic, molte delle quali anche italiane. Sono da citare, tra le altre e a personale giudizio del reporter, Eriadan, Makkox e Inkspinster di Deco.
 
Max Olla, durante la presentazione della mostra, ha intrattenuto gli astanti, molti dei quali disegnatori e sceneggiatori di strpstirp, facendo una domanda imbarazzante: cosa è una striscia? Gli autori non sono riusciti in realtà a fornire una buona definizione. Olla che ha sostenuto che questa è la tipica mancanza di coscienza italiana e ha sostenuto che la striscia è semplicemente un prodotto di intrattenimento giornalistico, ovvero un prodotto che ha come sede naturale i giornali quanto l'articolo di spalla, il cruciverba e le previsioni del tempo. Solo in Italia pare non essersi diffusa questa pratica. Colpa storicamente, afferma Olla, del [[w:it:Corriere_dei_Piccoli|corriere dei piccoli]] che fin dall'inizio ha relegato le strisce in un ambito di nicchia. Le strisce venivano vendute come prodotti solo per bambini, privati (nel 1908) della loro anima, ovvero dei baloon, censurati e semplificati per andare incontro alle esigenze particolari del pubblico a cui erano diretti.
 
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