FT: Berlusconi è il sintomo della malattia, non la cura: differenze tra le versioni

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L'editoriale, firmato dal "columnist" Philip Stephens, si apre con una vignetta, in cui l'uomo di [[w:Arcore|Arcore]] sorride, apparendo da un televisore (a schermo piatto) posato su di un mucchio di rifiuti, mentre sull'orizzonte cade un aereo Alitalia. È il preludio di un attacco durissimo al vincitore delle elezioni del 13-14 aprile.
 
Nell'articolo si mettono subito in chiaro le cose: ha sentito un senatore del futuro Senato che alla [[w:British Broadcasting Corporation|BBC]] annunciava che l'[[Italia]] avrebbe avuto un importante processo di modernizzazione, e che ora la sinistra era sparita dal Parlamento le cose sarebbero andate meglio senza dover pagare dazio ai 'comunisti'.
[[Immagine:Silvio Berlusconi during an address to a joint session of Congress, Wednesday, March 1, 2006 (cut).jpg|thumb|150px|left|[[w:Silvio Berlusconi|Silvio Berlusconi]]]]
Certo che dopo avere avuto dal 1945 ben 61 governi, l'[[Italia]] non vanta una grande tradizione di stabilità politica, quindi il governo con una maggioranza assoluta nei due rami del parlamento è una buona cosa. Ma il problema, per FT, non è realmente questo, ma la natura della Coalizione vincitrice e soprattutto che il suo leader, Silvio Berlusconi, il «miliardario magnate dei media, che si è dipinto addosso l'immagine di clown politico, e frequentemente imputato in vari processi, possa rimanere al potere fino al 2013». Stephens ricorda poi la possibilità, per Berlusconi, di ambire alla carica di presidente della Repubblica.