Mirandola: incendio alla sede dei vigili urbani, due vittime e decine di intossicati

Mirandola, 21 maggio 2019

Il palazzo in cui è avvenuto l'incendio, sede della Polizia locale di Mirandola

Tragedia nel cuore della notte a Mirandola, in provincia di Modena: due donne sono morte e una ventina sono gli intossicati per le esalazioni a seguito di un incendio doloso appiccato all'interno della sede della Polizia locale.

Nonostante la chiamata ai Carabinieri e ai Vigili del Fuoco da parte di una vicina testimone dell'accaduto, le fiamme sono divampate rapidamente all'interno degli uffici dei vigili urbani di Mirandola, distruggendo ogni cosa e provocando un denso fumo che è salito ai piani superiori, saturando in breve tempo i nove appartamenti destinati a casa popolare in cui erano ospitate oltre venti persone assistite dai servizi sociali del Comune. All'ultimo piano è avvenuta anche un'esplosione, forse di una bombola. L'intero edificio è stato dichiarato inagibile.

Le vittime, morte per asfissia da monossido di carbonio, sono Marta Goldoni di 86 anni e la sua badante ucraina Jaroslava Kryvoručko di 74 anni; i vigili del fuoco intervenuti sul posto hanno soccorso altre diciannove persone (tra cui sei bambini), trasportate poi all'Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola. Per due intossicati le condizioni sono risultate gravissime e si è reso necessario il loro trasporto urgente in codice rosso con l'elisoccorso verso gli ospedali di Ravenna e Fidenza, dove sono stati posti in camera iperbarica.

Secondo le prime indagini della Compagnia Carabinieri di Carpi, una persona senza fissa dimora era stata soccorsa la sera precedente nei pressi del comune di Camposanto: trasportato in stato di ipotermia con un'ambulanza all'ospedale di Mirandola verso la 1:30 del mattino del 21 maggio, si era poi allontanato, dirigendosi verso il vicino centro storico di Mirandola. Giunto a pochi passi dal Duomo di Santa Maria Maggiore, verso le 2:40 del mattino l'uomo ha sfondato la porta d'ingresso della sede della Polizia locale in via Roma, la quale peraltro risultava già danneggiata almeno dal gennaio 2019 e ne era stata già deliberata a marzo la sostituzione per garantire un'adeguata sicurezza interna. Dopo essersi impadronito di tre cappelli da vigile, un telefonino di servizio, un giubbotto antiproiettile ed altri oggetti, l'intruso ha appiccando infine il fuoco ad un mucchio di carta. Il responsabile dell'incendio, con ancora addosso il giubbotto antiproiettile e il cappello da vigile, è stato avvistato a poche centinaia di metri dal luogo del disastro ed arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri, con le accuse di furto aggravato, danneggiamento a seguito di incendio e morte come conseguenza di altro delitto. Identificato come cittadino di origine nordafricana sbarcato a Lampedusa e già respinto alla frontiera di Ventimiglia nel febbraio 2018, a carico di Hamed Amid sono risultati numerosi precedenti per furti e danneggiamenti ad una caserma dei Carabinieri di Roma, a cui era seguito un pregresso decreto di espulsione emesso il 14 maggio dopo il suo fermo alla stazione di Roma Termini.

La notizia, rapidamente diffusa dai media nazionali, ha suscitato grande sconcerto e commozione nella comunità mirandolese, che aveva appena finito di commemorare il settimo anniversario del devastante terremoto dell'Emilia avvenuto il 20 maggio 2012. In tutta l'Unione dei Comuni Modenesi dell'Area Nord è stato proclamato il lutto cittadino per la giornata di domani, mercoledì 22 maggio ed è stata chiesta la temporanea sospensione della propaganda elettorale in vista delle imminenti elezioni europee ed amministrative.

Proprio la vicinanza alle competizione elettorale di domenica 26 maggio, ha però scatenato anche aspre polemiche da parte dei politici, anche a livello nazionale. Il ministro dell'interno e leader della Lega Matteo Salvini ha ribadito la sua politica dei porti chiusi e dell'azzeramento dell'immigrazione clandestina. I rappresentanti del Movimento 5 Stelle hanno espresso solidarietà nei confronti dei famigliari delle vittime, mentre il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti ha evidenziato il fallimento delle politiche sulla sicurezza del ministro Salvini.

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