Le ipotesi sul crollo del ponte Morandi

martedì 11 settembre 2018

Il ponte visto da Est dopo il crollo

Nella tarda mattinata del 14 agosto, durante un forte temporale, a Genova è crollato il pilone 9 del cosiddetto ponte Morandi (ufficialmente viadotto Polcevera), causando 43 vittime, 15 feriti e più di 600 sfollati.

Antefatto

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Il ponte Morandi era un ponte strallato di Genova che fungeva da collegamento tra l'autostrada A10 e l'autostrada A7. Fu progettato dall'architetto Riccardo Morandi e fu costruito dalla Società Italiana per Condotte d'Acqua tra il 1963 e il 1967, anno della sua inaugurazione.

Gli interventi di manutenzione su questo viadotto, che già al momento della costruzione aveva sforato il budget previsto in sede progettuale, si rivelarono particolarmente costosi. Uno dei problemi era la difficoltà di ispezionare lo stato dei tiranti in acciaio presenti all'interno degli stralli omogeneizzati (tiranti in acciaio all'interno di una struttura di calcestruzzo armato precompresso), realizzati in tal modo con la duplice funzione di rendere il piano stradale più stabile alle oscillazioni provocabili dal transito dei veicoli e dai venti, nonché proteggere l'acciaio dei tiranti dalla corrosione.

Sono ancora in fase di accertamento le cause di questo crollo, di seguito riportiamo le più probabili:

  • la prima ipotesi, ritenuta la più probabile, è che uno strallo abbia ceduto in seguito al deterioramento o del calcestruzzo e dell'acciaio che compongono gli stralli del Morandi (che non sarebbero più stati capaci di reggere la tensione a cui erano sottoposti) o a quello degli appoggi sul pilone stesso. Sarà possibile scoprirlo esaminando il punto di rottura che non solo stabilirà la causa, ma darà certezze anche sull'infrastruttura che ha provocato il crollo. Era prevista per fine 2018 la manutenzione degli stralli del pilone 9;
  • la seconda ipotesi sostiene che il deterioramento del calcestruzzo abbia lasciato scoperti i trefoli in acciaio che sarebbero stati colpiti da un fulmine, visto da alcuni testimoni dell'accaduto, che avrebbe provocato il cedimento dello strallo e il collasso strutturale del pilone;
  • la terza ipotesi riguarda il cedimento dell'impalcato (l'insieme delle travi orizzontali e parallele al manto stradale). Tuttavia questa ipotesi è ritenuta la meno probabile, visto che il cedimento avrebbe dovuto mostrare qualche segnale, che non è risultato dalle rilevazioni effettuate dalla concessionaria Autostrade per l'Italia.

Ricostruzione

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Data l'importanza del ponte sia per Genova sia per chiunque voglia raggiungere l'Italia settentrionale o la Francia meridionale sono state avanzate alcune proposte per la ricostruzione del viadotto.

Già molti architetti hanno offerto dei progetti per la ricostruzione, tra cui Renzo Piano e Santiago Calatrava.

Per quanto riguarda l'azienda che si occuperà della ricostruzione, il tutto è ancora incerto: da una parte c'è chi sostiene che il ponte non vada ricostruito da Autostrade, ma molto probabilmente da Fincantieri e dall'altra c'è chi sostiene che Autostrade debba occuparsi della ricostruzione del ponte stesso, visto che la concessione di Autostrade non è ancora stata revocata. Fincantieri e Autostrade si sono dette disposte a collaborare.

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