Gran Bretagna, cinque sospettati nel mirino della polizia per gli attentati di Glasgow e Londra

Glasgow, domenica 1 luglio 2007

L'aeroporto Internazionale di Glasgow

Proclamato lo stato di massima allerta in tutto il Regno Unito, dopo i due falliti attentati di Londra e l'attacco suicida compiuto sabato a Glasgow: un SUV in fiamme si è lanciato contro un terminal dell'aeroporto della più grande città scozzese.

Cinque sono le persone fermate dalla polizia britannica: due, un uomo e una donna, sono stati bloccati su un'autostrada nella contea del Cheshire, un terzo a Liverpool e altri due a Glasgow; la polizia non ha reso note le identità dei fermati: secondo alcune voci, i due fermati di Glasgow, uno dei quali gravemente ustionatosi nel corso dell'attentato suicida, avrebbero un aspetto asiatico e il loro accento non li qualificherebbe come originari della Scozia.

Massimo riserbo, dunque, sull'andamento delle indagini sebbene il neo-primo ministro Gordon Brown abbia dichiarato che le forze dell'ordine sono in stato di massima allerta.

«Non cederemo agli atti del male, che non possono in nessun modo essere giustificati dalla fede», ha detto il primo ministro domenica 1º luglio, anche se la matrice degli attentati ancora non è stata ufficialmente attribuita. Un pacco sospetto ha causato sabato sera la chiusura dello scalo londinese di Heathrow per quello che poi si è rivelato un falso allarme; a Newcastle-under-Lyne, nello Staffordshire, la polizia inglese ha effettuato retate negli appartamenti di alcuni sospetti. Infine, a Glasgow, gli artificieri della polizia scozzese hanno fatto esplodere un'automobile sospetta parcheggiata non lontano dall'ospedale dove si trova ricoverata la persona ustionata in stato d'arresto.

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