Giornale cinese accusa: Google non ha la licenza

21 febbraio 2006 Il quotidiano cinese Beijing News ha oggi annunciato che Google, il più grande motore di ricerca del mondo, opera illegalmente in territorio cinese. Secondo il giornale, Google non opera nel rispetto delle leggi cinesi sull'utilizzo di internet, ma la compagnia di Mountain View ribatte: "Non abbiamo nulla da nascondere".

La legge cinese impone che le compagnie straniere possano intervenire sul mercato interno soltanto attraverso società partecipate allocate all'interno della muraglia, le quali sono le uniche a poter entrare in possesso di un ICP con cui operare sull'internet cinese. Il partner commerciale di Google è Ganji.com, tuttavia il giornale cinese accusa Google di non partecipare alla società, e che ogni eventuale acquisizione servirebbe soltanto per ottenere la licenza per operare in Cina.

Pronta la risposta di Google, che mette subito in evidenza che, a fondo pagina, si può vedere il numero di licenza e la compagnia partner che mettono in regola il motore di ricerca.

La mossa di Beijing News, uno dei quotidiani maggiormente influenzati dal regime di Pechino, potrebbe essere letta nell'ottica del controllo dell'espansione delle grandi multinazionali di internet sul mercato cinese, il secondo al mondo con 110 milioni di persone, e il più promettente in termini di crescita. Un mercato dal quale le grandi aziende come Google, ma anche Yahoo! e Microsoft, non possono alienarsi le simpatie del governo che tutto controlla, e sono disposte a fare concessioni liberticide pur di potersi imporre su quel mercato.

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