Discarica di Albano Laziale, ARPA pubblica la relazione sui campionamenti dei rifiuti conferiti

Albano Laziale, venerdì 3 settembre 2021

A partire dal 2 agosto 2021, secondo quanto stabilito dall'ordinanza 2021/0107903 firmata dal sindaco metropolitano Virginia Raggi il 15 luglio 2021, è stata riaperta la discarica di Albano Laziale in località Roncigliano, affidata in gestione alla società Ecoambiente S.r.l. L'impianto accoglie i rifiuti delle società SAF di Frosinone, trattati presso l'impianto di Colfelice, e AMA di Roma, trattati presso l'impianto di Rocca Cencia.

Dal giorno successivo ARPA Lazio fa sapere di aver avviato dei campionamenti sui rifiuti in ingresso: il primo campionamento ha riguardato quelli conferiti dalla società SAF (codice EER 191212); il secondo, effettuato il 16 agosto, ha riguardato i rifiuti conferiti da AMA. Successivamente è stato effettuato un campionamento delle acque sotterranee attraverso quattro piezometri (19 agosto) ed è stato effettuato un ulteriore campionamento sui rifiuti prodotti dall'impianto SAF. I risultati dei campionamenti sono stati spediti al comune di Albano Laziale, alla Città metropolitana di Roma Capitale e alla Regione Lazio in data 1° settembre 2021.

Per la misura dei parametri riportati ARPA menziona come le analisi si rifacciano ai limiti e alla normativa del settore disciplinata dal decreto legislativo n. 36 del 13 gennaio 2003 (art. 7). Per l'analisi dell'indice respirometrico dinamico potenziale (IRDP), non necessaria per i rifiuti classificati come EER 191212, l'Agenzia sottolinea come un alto valore, unito ad alti valori di DOC e pH, testimoni che le attività di trattamento non sono state condotte adeguatamente, mentre un valore prossimo a 1 000 mgO2/KgSVh risulta in un'attività adeguata, volta alla separazione della componente organica del rifiuto da destinare alla stabilizzazione.

L'esame del 3 agosto sui rifiuti SAF ha fatto emergere la non conformità del campione rispetto ai limiti previsti della concentrazione di zinco, risultata in 9,6 mg/l rispetto al limite di 5 mg/l. L'IRDP è risultato essere di 4 400 mgO2/kgSVh, denotando la putrescebilità e biodegradabilità residua del rifiuto, unitamente ad un valore di DOC di 3 190 mg/l.

Per quanto riguarda l'esame del 16 agosto sui rifiuti AMA emergono invece valori sostanzialmente in linea per quanto riguarda le concentrazioni di elementi che potrebbero qualificare il rifiuto conferito come pericoloso e pertanto non accoglibile in discarica. L'IRDP è di 1 700 mgO2/KgSVh unito ad un valore di 2 400 mg/l di DOC.

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