Berlusconi, ospite di Briatore in Kenya, prepara la strategia politica futura

martedì 11 settembre 2012

Silvio Berlusconi

Non è ancora terminata la vacanza estiva di Silvio Berlusconi. Gli ultimi scampoli di relax, consumati a fine agosto in Sardegna, si erano conclusi con un fastidioso infortunio, occorsogli durante il jogging giornaliero nel grande parco della sua Villa Certosa. Dopo l'incidente, una lieve contusione a spalla e polso, non in grado di impensierire i medici, il Cavaliere era atteso nella sua Arcore prima di far rotta su Roma, col suo rientro sulla scena politica autunnale.

Invece, mentre i suoi colonnelli si sono lanciati nel vivo della politica, del loro capo si sono letteralmente perse le tracce da venerdì scorso.

Il mistero è stato svelato da alcuni dei suoi fedeli rimasti in contatto con lui: sabato, all'insaputa dei più, l'ex premier si è imbarcato su un volo diretto a Malindi e ha raggiunto The Lion in the Sun, il resort extra-lusso gestito dal suo caro amico di vecchia data Flavio Briatore, già animatore delle notti vip di Porto Cervo con il modaiolo Billionaire, condotto in società con la pasionaria del PdL Daniela Santanchè e altri esponenti del "bel mondo" del Cavaliere, Lele Mora, Paolo Brosio e Marcello Lippi.

A Malindi — si è appreso anche — Berlusconi intende concedersi alcuni giorni supplementari di relax, prima della maratona che lo condurrà alle elezioni di primavera. Dovrà, inoltre, rimettersi in sesto dall'infortunio di villa Certosa e riguadagnare la sua silhouette, minacciata da alcuni chili di troppo accumulati durante l'estate. Allo scopo, si sarebbe imposto un regime rigoroso: lunghe passeggiate di buonora, bagni di mare e di sole, dieta ferrea, trattamenti estetici offerti dalla esclusiva Spa di Briatore.

Ma il dorato soggiorno africano — riportano le fonti — lontano dalla bagarre delle dispute settembrine, gli sarà anche utile per fare il punto della situazione e per prefigurare le mosse della prossima stagione politica.

Infatti, dopo lunghi mesi di eclissi, si vocifera di un suo clamoroso rientro in grande stile al centro della scena politica, una mossa che preluderebbe a una nuova corsa per la premiership italiana. Lo ha fatto trapelare appena, indirettamente, anche il fedele Angelino Alfano, ai giornalisti assiepati, intervistato a margine di quel prestigioso Workshop Ambrosetti. Con il suo no a ipotesi di un Monti-bis si è lasciato anche andare a una mezza ammissione, quando ha affermato di "credere" che nome di Berlusconi campeggerà accanto al simbolo sulla scheda elettorale del prossime elezioni.

In gioco ci sono le strategie da adottare in vista delle prossime elezioni politiche, in una legislatura, questa, la cui scadenza naturale, salvo imprevedibili anticipi, dovrebbe compiersi nella primavera prossima.

Si profila, quindi, già dal prossimo autunno, una lunga tirata elettorale, una maratona in cui saranno in ballo temi scottanti, che toccano le corde più della sensibilità politica del Popolo delle Libertà. I primi due nodi sono costituiti degli iter parlamentari accidentati del disegno di legge anti-intercettazioni e di quello sulla responsabilità dei giudici, due cardini essenziali dell'agenda politica portata avanti da Berlusconi e dal suo partito. Su di essi si innesta la partita politica che si gioca sull'approvazione del disegno di legge anticorruzione. Su questi tre temi, come ha ricordato l'altro ieri Angelino Alfano a Cernobbio (si veda l'articolo «Angelino Alfano: il nome di Berlusconi sarà sulla scheda. No a Monti-bis se non si candida», si era già realizzato uno scambio, formalizzato in un accordo il 15 marzo scorso: il PdL accondiscendeva a un emendamento sul Ddl anticorruzione, in cambio, però, di un iter sicuro per disegni di legge sui temi cari al Cavaliere, le norme anti-intercettazioni e quelle sulla responsabilità dei magistrati. Come ricordava Alfano a Cernobbio, mentre sull'anticorruzione il governo sta facendo un insistente pressing, non altrettanto zelo, a suo giudizio si vede all'opera sul fronte delle contropartite richieste dal PdL sul fronte intercettazioni e giustizia.

Ma c'è un terzo tema, molto importante e forse il più spinoso di tutti, la riforma del Porcellum, la legge elettorale che porta la firma del leghista Roberto Calderoli, sulla cui necessità sembra esserci consenso unanime ma sulla cui sostanza non esiste ancora nemmeno accordo tra i partiti in parlamento.

Varie sono le ipotesi sul tappeto, dal maggioritario con doppio turno alla francese, al proporzionale puro, al proporzionale con sbarramento alla tedesca di entità da concordare, sistemi ai quali potranno aggiungersi eventuali premi di maggioranza, più o meno consistenti.

Fabrizio Cicchitto, si è dichiarato contrario a premi di maggioranza troppo alti, come il 15% di cui si è parlato ultimamente, mentre corre voce che Berlusconi sarebbe favorevole a un sistema proporzionale alla tedesca, con soglia di sbarramento da definire, un'ipotesi, quest'ultima, che non riuscirebbe sgradita a Pier Ferdinando Casini, col quale il Cavaliere progetta un difficile riavvicinamento. Questa la situazione attuale, in attesa di conoscere se Berlusconi, di ritorno dall'Africa, avrà con sé nuove idee e proposte.