Battaglia in Afghanistan, riconquistata una città in mano ai talebani

giovedì 13 dicembre 2007

Le forze afghane, coadiuvate dalle truppe NATO, hanno riconquistato ai talebani una città.

Le operazioni erano cominciate il 7 dicembre, con l'avvicinamento delle truppe dell'ANA (Afghan National Army) e della NATO verso la città di Musa Qala, nella provincia di Helmand. Lunedì 10 dicembre le truppe afghane assistite dalla truppe ISAF (International Security Assistance Force) - l'operazione della NATO in Afghanistan, hanno conquistato la città, assumendo il pieno controllo del centro della città martedì o mercoledì.

I distretti della provincia di Helmand, in verde chiaro Musa Qala
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L'operazione

L'operazione è un significativo successo, quantomeno politico, da parte delle forze afghane che avevano in precedenza perduto la città.

La resistenza che era attesa è stata debole, ma l'operazione ha richiesto comunque vari giorni a causa del rischio di ordigni esplosivi improvvisati (IED) lungo la strada per la città. Inoltre la NATO riferisce di aver posto prioritaria attenzione nella salvaguardia dei civili.

All'operazione hanno partecipato le forze del 205 Corps dell'Afghan National Army, truppe ISAF britanniche ed estoni, nonché truppe aeroportate statunitensi che sono state introdotte in zona il venerdì tramite elicotteri.

Secondo il ministero della Difesa afghano le forze talebane avrebbero subito pesanti perdite, parlando di centinaia di insorti e decine di combattenti stranieri uccisi, anche se la NATO riporta una scarsa resistenza da parte dei talebani e più fonti confermano che il grosso delle forze talebane avrebbe abbandonato la città prima dell'ingresso delle truppe, evitando lo scontro.

Secondo altre fonti i talebani caduti negli scontri per Musa Qala sono stati 24.

Avrebbero perso la vita anche due soldati dell'ISAF di cui uno britannico, mentre risulterebbero anche due bambini tra i morti degli scontri.

Secondo le testimonianze di Emergency rimbalzate da PeaceReporter in occasione degli scontri e dei bombardamenti vi sarebbero state invece numerose vittime tra i civili ("decine di civili morti sotto le bombe e [...] centinaia di feriti")[1].

La città

La città di Musa Qala era stata conquistata dai talebani lo scorso febbraio, dopo che le forze britanniche dell'ISAF avevano ceduto il controllo alle forze afghane; secondo la NATO gli abitanti hanno accolto le truppe dell'ANA con entusiasmo.

La città si trova in una delle province più colpite dalla guerra, dove le forze talebane sono ben consolidate, la provincia di Helmand. Il controllo di tale provincia è affidato alle truppe britanniche e la zona è ben nota per i violenti scontri. È anche una delle province a maggiore produzione di oppio[2], attività grazie alla quale i talebani che hanno occupato la città hanno trovato finanziamento: la città di Musa Qala ospita infatti numerosi centri di raffinazione dell'oppio (tra i 50 ed i 70), che i talebani hanno potenziato e tassato.

Gli abitanti riferiscono che durante i mesi di governo talebano i guerriglieri hanno imposto una tassazione piuttosto pesante ed una vera struttura di governo, con giudice e capo della polizia. Hanno inoltre ucciso numerosi civili sospettati di collaborare con il governo afghano, ma non hanno posto divieti quali quello di usare radio e televisore o altre simili proibizioni che erano in vigore durante il governo talebano[3].

Gli spostamenti dei talebani

Le forze talebane hanno abbandonato la città che avevano conquistato in centinaia lo scorso febbraio, ripiegando verso i distretti di Baghran, Kajaki e Sangin.

Martedì e mercoledì 12 dicembre, le truppe dell'ANA supportate dall'aviazione della NATO sono state impegnate in combattimenti a difesa della città di Sangin, a nord di Musa Qala; i talebani, dopo aver evacuato Musa Qala, avrebbero infatti tentato l'assalto di Sangin.

Sono riportati 50 morti tra i talebani, inclusi alcuni comandanti ed alcuni combattenti stranieri, mentre non si è parlato di vittime civili. Tuttavia è utile precisare che l'area è priva di una copertura mediatica indipendente.

Note

  1. L'articolo di PeaceReporter
  2. 50% della produzione afghana, che ammonterebbe al 93% della produzione mondiale di eroina
  3. dal 1995 circa, per la zona di Helmand, fino alla fine del 2001

Fonti